Starita, nel segno della continuità per il rilancio di Torre Annunziata

«La nostra è un’amministrazione in continuità con quella precedente, basata sulla coesione di idee e formulata su un progetto accolto e condiviso ampiamente dalla gente». E’ così che Giosuè Starita giustifica il grande successo ottenuto alle ultime elezioni comunali torresi, una vittoria raggiunta grazie al lavoro compiuto negli anni precedenti che ha permesso di confermarsi, con la maggioranza dei voti, su tutto il territorio. Un esito positivo che dà ancora più fiducia alla nuova giunta comunale nella prosecuzione degli obiettivi fissati nella gestione passata. E’ un dialogo a trecentosessanta gradi quello concessoci, dal sindaco oplontino che, partendo ovviamente dai recenti successi politici, arriva a toccare temi come l’annoso problema del divario nord-sud cittadino fino ad arrivare al tema caldo dell’estate, la sicurezza nel periodo del grande exploit della “movida” notturna. «La questione della divisione in due “fazioni” della città è un problema antico, acutizzatosi negli anni ’80, ovvero il periodo del terremoto dell’Irpinia che afflisse e mise in ginocchio, ancora una volta, l’intera città». Nonostante la questione continui a farla da protagonista, il primo cittadino si dice fiducioso nel recupero delle zone “a rischio”, mettendo a disposizione ogni mezzo, come fatto con il progetto “Zona franca“, per provare a diminuire, ed in futuro azzerare, questa differenza. «Bisogna lavorare insieme e non calpestarsi i piedi a vicenda, come fanno alcuni giornalisti che provano pretestuosamente a montare casi che poi si sgonfiano da soli. Torre Annunziata ha bisogno di rispondere alle false accuse con azioni concrete». Le scorie della campagna elettorale si fanno ancora sentire ed il sindaco pare volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa contro quell’informazione che, durante tutto il periodo elettorale, ha provato a metterlo in cattiva luce, cercando di accantonarlo con qualche flebile accusa poi smentitasi coi fatti. I casi di cui parla Starita sono principalmente due: il primo è relativo al caso Santa Lucia. «Il Lido Santa Lucia che era affidato ad una società successivamente individuata come affiliata al clan Gionta, venne preso in considerazione per un positivo sviluppo di Torre Annunziata e si decise di provare a valutare una proposta di project financing. In fase di valutazione l’amministrazione decise di revocare la concessione perché il progetto non convinceva fino in fondo».
Il lido, con concessione demaniale, fu affidato ad una associazione che ha come scopo principale il contrasto alla camorra e contemporaneamente l’ amministrazione partecipò all’ assegnazione di fondi regionali sempre per il rilancio dell’intera area e del turismo.
«Ebbene – ha aggiunto Giosuè Starita – fummo criticati perché stavamo affossando la nostra città. Fu prodotto un ricorso al Tar da parte della società che si sentiva danneggiata, ricorso sostenuto da alcuni politici e da gran parte della stampa locale».
La disputa si è conclusa con la sentenza del Tar del 22 maggio scorso che avvalora la testi del primo cittadino sancendo in maniera inequivocabile che quel progetto «… era singolare, che aveva evidenti difficoltà in ordine alla fattibilità con una serie di criticità e che – aggiunge ancora il sindaco – nulla si poteva attribuire all’amministrazione riguardo la scelta fatta. Risultato? Diciotto mesi di faziosa demonizzazione dell’ amministrazione».
La seconda questione, invece, riguarda il silenzio sui depositi d’amianto presenti nell’area della villa comunale. Proprio su quest’ultimo tema, raccontato sulle pagine del nostro giornale, pressato dalla richiesta di chiarimento in merito, Starita ha ricordato come l’Asl abbia effettuato i dovuti controlli e, quindi, non esista alcun allarme eternit a Torre. I cittadini, anzi, debbono continuare a vivere e godersi la propria villa comunale. E la sicurezza allora? Ultimamente la città ha visto un boom di visite, attraverso l’organizzazione di eventi che hanno coinvolto i giovani torresi che troppe volte, nel weekend, abbandonavano la propria città dirigendosi verso altre mete più vive e ricche di possibilità. Passando dalla chiusura di tutti gli scarichi fognari, risalenti ai Borbone, sgorganti nel mare, fino alla costruzione della villa, pare che Torre Annunziata abbia concentrato la propria attenzione proprio sul turismo, fonte, negli anni ’50, di guadagno e notorietà. Quindi, la sicurezza va rafforzata, vanno raccolte quante più forze possibili per poter garantire la tranquillità a chiunque voglia passare una serata di relax nella città oplontina.
Il primo passo, come sottolineato dallo stesso Starita, è stato quello d’incrementare il numero di telecamere per la videosorveglianza, contemporanea e continuata, di tutto il territorio.
Il prossimo sarà, come promesso dal sindaco, aumentare i pattugliamenti cittadini, soffermandosi sulle zone dove il traffico è maggiore. Siamo appena all’ini-zio dello “Starita-bis”, quindi pensiamo che sia doveroso dare fiducia all’intera amministrazione, credere nel loro lavoro senza dimenticare che prima o poi, comunque, “le bugie vengono a galla”.

Marco Seppone

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