Mazzarri da Dimaro: “Questo è stato il miglior ritiro della mia carriera, Pandev è una garanzia!”

Walter Mazzarri allenatore del Napoli, parla per l’ultima volta in Conferenza Stampa a Dimaro. Il ritiro è agli sgoccioli e una nuova stagione è alle porte. ecco quanto evidenziato da ilgazzettinovesuviano.com:

MAZZARRI APRE COSI’: “La prima indicazione che mi aspetto da un ritiro è che ci sia la concentrazione di tutti e che sia svolto al meglio. La preparazione che abbiamo fatto forse è la migliore in carriera: nessuno ha saltato un allenamento. Ho visto indicazioni importanti anche dal punto di vista tecnico e tattico. Ho visto grande disponibilità di tutti a recipire nuovi meccansismi. Anche Behrami ha fatto presto nel cercare di capire gli schemi. Faccio i complimenti a tutta l’organizzazione di Dimaro. Il gruppo ha dimostrato l’anno scorso di potere tenere testa a tutti ma il calcio d’estate non mi piace. Mi piacciono le partite vere. Sentiamo i giornali che danndo indicazioni sugli obiettivi di campionato per dare entusiasmo alla gente. Io ho sempre puntato sul fare. Credo e chiedo un po’ più di attenzione a fare la griglia di partenza considerando i valori iniziale. Inler? Sta reagendo bene. A discapito della lucidità, stava meglio i primi giorni, è solo un fatto di preparazione”.

SU GARGANO: “E’ inutile parlare di lui, faccio parlare i fatti. Con me ha giocato tanto, io gioco per vincere e metto in campo coloro che mi fanno vincere. Lui mi ha dato garanzie l’anno scorso. Poi si vedrà”.

SU PANDEV: “Pandev è uno dei giocatori più affidabili. Prima dei due annni all’Inter ha dimostrato di essere importante. Ha bisogno solo di ritrovare ritmo e stimoli. Il calcio è fatto di stimoli. Stamattina ho parlato ai ragazzi di stimoli in vista del Grosseto. Pandev ha bisogno solo di stimoli, per me è una garanzia”.

IL FEELING CON LA SQUADRA: “Tendo a fare l’allenatore in modo universale. ognuno ha il suo modo di gestire il gruppo ed io tendo al rispetto tra i ruoli e non mi affido mai a certi rapporti. Poi è ovvio che capisco se qualche giocatore recepisce prima il messaggio. Paolo Cannavaro, De Sanctis e Maggio: a loro mi rivolgo per mandare messaggi a  tutto lo spogliatoio. Non devi essere troppo amico di qualcuno per non essere condizionato nelle scelte”.

IL MODULO: “Credo che al di là del modulo, conta molto quello in cui credi, la mentalità. Il nostro calcio è fatto di attacchi alla porta e di inserimenti. Cerchiamo di fare un calcio propositivo. Questo ti porta a crescere, qualche partita ci è andata male ma alla lunga paga. Dossena? Molte volte la nostra squadra viene bloccata e ha bisogno di inventiva e allora ho pensato a Zuniga che salta l’uomo sull’out sinistro. Oggi ci servirebbe più un destro visto che lì siamo scoperti o uno che non abbia problemi a fare entrambe le fasce”.

SU BRITOS: “Britos era venuto perchè si pensava che avesse caratteristiche ideali per il nostro ruolo. Non veniva dal Real Madrid ma dal Bologna. Il suo problema era la condizione fisica, non era mai al top. Lui sarà il titolare quest’anno, ha dato risposte ottime. per essere al top dobbiamo aspettare un po’”.

SU BARITI: “Bariti lo conosco meno, è arrivato da poco. Ha giocato da offensivo nel 4-4-2. Non lo so se è portato a fare anche la fase difensiva. Fornito, l’ho visto crescere, forte personalità, a me piace molto. Ci sono da fare delle valutazioni. Giocatore di sicuro avvenire, è di sicuro avvenire, mi ricorda Hamsik”.

POSTO IN QUESTO CAMPIONATO: Io sogno di arrivare primo ma c’è da fare i fatti sul campo, tutto qui”.

MAZZARRI SU DONADEL E LA ROSA: “Quando è stato acquistato Marco Donadel tutti eravamo dell’idea che fosse un giocatore congeniale al nostro progetto. Può fare la mezzala, è duttile. Il problema? E’ stato infortunato, se dovesse stare bene per noi si tratta di un nuovo acquisto. L’attaccante? La rosa a mia disposizione, numericamente, è giusta. Gli attaccanti sono validi, non c’è bisogno di un attaccante nuovo. Due giocano e due in panchina, uno nuovo andrebbe in tribuna e così facendo si deprezza. Bisogna capire se i vari Insigne sono validi al progetto e alla piazza di Napoli. Andranno valutate certe cose. Mandarli in un’altra piazza non è una bocciatura, ma un momento di crescita. Quando si parla di giovani bisgona farlo con oculatezza e grande equilibrio”.

Cosimo Silva

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