Michele Migliardi – Presidente del Forum dei Giovani – conversa con i due campioni del mondo stabiesi in canottaggio.
Inizia l’intervistatore: “Rivolgo le mie congratulazioni a Francesco Schisano e Vincenzo Serpico, campioni del mondo di canottaggio U23, per l’ennesimo traguardo raggiunto. Questi due giovani sono motivo d’orgoglio per l’intera comunità giovanile stabiese e vanno presi come esempio sotto un profilo umano oltre che sportivo, in quanto formati attraverso i valori e gli insegnamenti dello sport, capaci di fornire ai giovani una “forma mentis” che si fa interprete di un forte messaggio di legalità, repellente nei confronti dei principi anti-formativi della “strada”. Il canottaggio è una realtà molto importante in città e meriterebbe un più attento e diretto interessamento della politica locale. Ancora una volta C/mare ha saputo dimostrare di non essere la città della “camorra”, come spesso viene ingiustamente etichettata dalla stampa, ma di essere la città che è stata ed è tuttora in grado di formare atleti ed artisti di fama internazionale che oggi come allora portano nel mondo la bandiera gialloblù identificandola non solo come quella “la città delle acque” ma come quella della “città delle acque e dei talenti”.”
Int: “Il canottaggio, uno sport che in città ha una gloriosa tradizione della quale voi siete i nuovi interpreti: cosa rappresenta per voi la passione per uno sport come questo che necessita di molti sacrifici ?”
Schisano e Serpico: “La nostra passione per la disciplina inizia molti anni fa quando da bambini venivamo in palestra ed imparavamo a remare. Questa forte passione è stata per noi la più grande fonte di determinazione che ci ha permesso di sostenere in tutti questi anni i durissimi allenamenti che caratterizzano il canottaggio e di portare a casa tutte le vittorie conquistate negli anni.”
Int: “Qual è stato, secondo voi, il fattore che vi ha permesso di raggiungere quest’ambitissimo traguardo?”
S. e S. : “Il nostro segreto è la concezione di squadra ed il rapporto personale che si è creato tra di noi in tanti anni di allenamento. Remiamo in barca insieme da 5 anni e tra noi c’è un’intesa ed un’ affinità tale da permetterci di arrivare IV al campionato del mondo U23 del 2011, I al campionato italiano di categoria e II a quello assoluto per poi ottenere il più atteso e ambito dei nostri obiettivi cioè vincere il campionato mondiale e cercheremo di ripeterci anche l’anno prossimo.”
Int: “Secondo voi lo sport riesce a conferire ai giovani una formazione che va al di là della disciplina sportiva?”
S. e S. : “Certamente! Lo sport riesce a dare ai giovani, soprattutto ai giovanissimi, una formazione che garantisce una tenacia nell’affrontare non solo la disciplina che si pratica ma tutte vicende della vita. In quest’ottica è di grande importanza l’ambiente in cui si fa sport, nel nostro caso possiamo dire di essere diventati nel corso degli come una vera e propria famiglia che ci aiuta a risolvere qualsiasi problema e ci sostiene con un affetto immenso in ogni gara.”
Int.: “Volete lanciare un appello alla cittadinanza?”
S. e S. : “Bisogna avvicinarsi di più al canottaggio che ha formato e forma tutt’ora tanti giovani nella maniera più sana”.
