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Sant’Anastasia, proteste contro l’isola ecologica. Il sindaco: “Basta strumentalizzazioni”

“Adesso dico basta. Basta alla violenza, alla strumentalizzazione, alle aggressioni verbali e fisiche. Ieri ero disponibile ad ascoltare la voce della protesta, ma sono stato praticamente strattonato ed offeso. Non ci sto più a certi giochetti, che di politica e di sana democrazia non hanno niente. Il Prefetto è al corrente di tutto. Mentre ero al convegno sul PUC, un consigliere di opposizione è venuto in sala consiliare a reclamare il mio “dovere” di essere fuori dal palazzo per ascoltare la voce dei contrari alla realizzazione dell’isola ecologica nel luogo in cui l’abbiamo programmata. Sono uscito ben volentieri, ancora una volta disposto al dialogo. Ma ciò che è successo, gli eccessi di comportamenti facinorosi contro di me, sono inaccettabili. Non sono lo stesso di tanti anni fa, faccio il sindaco per e con passione e sono determinato a trasformare in meglio questo paese. Lo dico chiaramente all’opposizione, ai miei consiglieri comunali, alla cittadinanza. Andrò avanti nel programma e, da oggi a dicembre, realizzeremo altri obiettivi importanti per il paese”.

Il sindaco, Carmine Esposito, è chiaramente amareggiato per quanto accaduto ieri sera a Palazzo Siano: in sala consiliare é in corso il preannunciato incontro sul percorso finora fatto verso il nuovo PUC. Fuori dal palazzo e in piazza le Forze di Polizia. Suoni di fischietti annunciano l’arrivo del corteo programmato dal comitato di via Romani per protestare e, come riportato in un loro volantino,  presidiare il Comune per “far sentire la propria voce” contro la realizzazione dell’isola ecologica nell’area approvata dal Consiglio Comunale. Ragazzini, ragazzine e adulti, tra cui il consigliere di opposizione (PD) Franco Casagrande con lo striscione “Si all’isola ecologica, ma lontano da case e scuola“ sono in testa al corteo di circa 70 persone. Il loro tentativo di entrare in sala consiliare viene fermato dalla PS. che dialoga con alcuni di loro, poi pressata dalla folla, è costretta a schierarsi e ad impedire ingressi al Comune. Il sindaco esce, ascolta alcuni di loro, tra slogan e fischietti, rientra. Seguono epiteti contro di lui, momenti di tensione, la PS indossa i caschi. E ascoltiamo un consigliere di opposizione dire:”Signora non allontanatevi, dobbiamo stare qui, così non si fa il convegno”. In sala consiliare, invece, il convegno continua.

“Sono sconcertato e deluso. Hanno violato ogni limite e, probabilmente, anche il codice penale, nessuno ha impedito loro di manifestare, mentre loro di fatto hanno impedito a buona parte di cittadini la partecipazione al convegno pubblico programmato sul PUC. E non è escluso che nell’intenzione degli organizzatori, tra cui consiglieri di opposizione, c’era l’obiettivo di far fallire l’evento. Un convegno importantissimo, che si è tenuto in una sala consiliare alla presenza di quei pochi cittadini che erano entrati prima dell’arrivo del corteo di protesta contro l’isola ecologica. Non discuto –afferma con forza il sindaco Carmine Esposito – il loro diritto ad esercitare la democrazia, ma da cittadini corretti avrebbero potuto portare la loro protesta a palazzo Siano per poi allontanarsi, perché erano ben coscienti di quanto si stava facendo in sala consiliare, e tenere comizio, assemblea o quant’altro anche nelle piazze vicine a palazzo Siano, lasciando liberi i cittadini, professionisti e imprenditori di ascoltare i report ed i passi avanti che abbiamo fatto sulla costruzione di un PUC che, lo ribadisco a chiare lettere, intendiamo fare insieme ai cittadini per avere lo strumento urbanistico della nostra città futura corrispondente alle aspettative ed anche, perché no, ai sogni di ciascuno. I manifestanti contro l’isola ecologica col loro comportamento hanno vietato di fatto ad altri cittadini di esercitare il proprio diritto alla partecipazione al convegno e costretto le Forze di Polizia a schierarsi a difesa dell’ingresso di Palazzo Siano. A nulla è valsa la mia disponibilità al dialogo nei giorni e negli incontri precedenti. A nulla è vale spiegare che nell’isola ecologica andranno rifiuti classificati come “urbani pericolosi”, cioè pile, oli esausti ecc. Quindi non quelli pericolosi per la salute pubblica. Qualcuno di loro l’ha detto: non vogliono l’isola ecologica nei pressi del loro parco perché sono certi che si deprezza il valore dei loro appartamenti. E sono arrivati con me anche alle offese verbali, a forme di violenza e strattonamenti. Ho accolto l’invito ad uscire per dialogare con loro e sono stato praticamente aggredito. Ma questo le Forze di Polizia presenti, che ringrazio, l’hanno costatato e la giustizia farà il suo corso. Da Sindaco dico una sola cosa: basta!. Non permetterò più e non accetterò più simili comportamenti, specie quando sono sostenuti da interessi di pochi capaci di sollevare una massa e strumentalizzarla. Voglio lasciare un paese rinato, riqualificato, moderno e arricchito di servizi, con verde attrezzato e pulito. In questo disegno c’entra anche l’isola ecologica. E intendo farla. La raccolta differenziata ha bisogno dell’isola ecologica per arrivare a percentuali superiori al 50% ed attestarsi su valori che possano portare benefici per tutti. Un’ indicazione in tal senso viene dai dati dei periodi in cui è stato sperimentato il metodo del “fuori tutto” nei weekend, con appositi centri di raccolta temporanei: è stato abbondantemente superato il 50% di differenziata. Non dialogherò più col comitato dei Romani contrario all’isola ecologica, so bene che dovrò affrontare altri ostacoli, vi potrebbero essere momenti forti di scontro nella fase di realizzazione dell’isola, ma sono deciso ad andare avanti. Voglio il dialogo e voglio difendere e tutelare gli interessi di tutti i circa 28mila cittadini che hanno diritto di chiedere al proprio sindaco di realizzare il programma e di dotare il paese di tutti i servizi di cui ha bisogno, tra cui l’isola ecologica. Invito tutti i cittadini, tutta questa parte di cittadini che democraticamente attende da me le opere programmate, ad essermi vicino e sostenermi, anche facendo sentire la loro voce”.

 

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