Vico Equense: alla Santissima Trinità si parla di secessione con il teatro di Gianfelice Imparato

Il 29 luglio 2012, alle ore 21.00, nel Chiostro della Santissima Trinità e Paradiso, la Compagnia “Gli Ignoti” di Napoli mette in scena “Casa di Frontiera” di Gianfelice Imparato. L’autore, nativo di Castellamare di Stabia, ma residente da anni a Vico Equense, debutta con questo testo nel 1994, per poi farne un film, nel 2001, dal titolo “La repubblica di San Gennaro”. Era il 1993 quando in televisione il prof. Miglio, ispiratore dei “valori” della Lega Nord, vomitava il suo livido rancore verso i meridionali che, a suo dire, “inquinavano le sacre terre padane e la loro cultura.” Era il 1993 quando Gianfelice Imparato scriveva “Casa di frontiera”! L’autore voleva solo divertire ironizzando sui futuri scenari impensabili e irrealizzabili? …O intendeva lanciare un grido d’allarme per quello che sarebbe potuto accadere? A distanza di un ventennio Casa di frontiera è testo di grande attualità: gli scenari “impensabili e irrealizzabili” sono invece sempre più vicini! In Italia si torna a parlare di “secessione”, le distanze tra il Nord e il Sud del mondo aumentano, cresce l’intolleranza verso le diversità in genere. La commedia parla di un’Italia divisa. Tutti i meridionali già residenti al nord al momento della secessione sono stati confinati in delle riserve come a suo tempo gli indiani d’America. In una di queste riserve, in una casa al confine col territorio padano, vivono i protagonisti della nostra storia: Gennaro Strummolo e sua sorella Addolorata. La casa è frequentata assiduamente da Ciro Cacace, fidanzato di Addolorata e da Olga, assistente sociale del nord addetta alle riserve. Gennaro è divorato dal desiderio dì diventare a tutti gli effetti cittadino del nord, inseguendo questo sogno si è persino modificato il cognome da Strummolo a Strum, in modo da vantare origini nord-europee, senza però modificare il codice fiscale. Le liti con la sorella, che invece continua a coltivare abitudini e ritmi meridionali, sono continue. Addolorata si fa forte anche del sostegno del fidanzato, Ciro Cacace, che con i suoi comportamenti da sudista “irriducibile” fa impazzire di rabbia Gennaro. A complicare la situazione c’è la presenza di Olga, assistente sociale, che ha il compito di preparare la famiglia Strummolo al difficile esame di ammissione al nord, ma viene colta da insana passione per il “ruspante” Ciro. In questo paradossale contesto si svolgono le comiche vicende della commedia che, pur trattando un argomento di attualità politica, non si discosta mai dalla linea del racconto fantastico.

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