Boscoreale, quattro consiglieri contro l’ex sindaco: “Monarca assoluto”

Non si placano le polemiche a seguito del terremoto giudiziario che ha investito il comune di Boscoreale. Le dimissioni di undici consiglieri hanno dato fine al mandato di Gennaro Langella, che da quattro anni guidava la città boschese. Ancora scottato dalla sfiducia, Langella ha puntato il dito contro quattro consiglieri comunali, che dimettendosi hanno, difatti, fatto saltare il consiglio comunale. Carmine Sodano, presidente consiglio comunale, e i consiglieri di maggioranza Gaetano Campanile, Mario De Martino e Francesco D’Aquino, non ci stanno, e alle accuse di Langella rispondono con toni decisamente accesi: “Il fallimento dell’amministrazione Langella ha le sue radici nella mancanza di dialogo nella maggioranza e nella sempre più evidente arroganza di chi ha inteso esercitare il potere da solo, in spregio alle più elementari regole democratiche. Abbiamo staccato la spina perché era divenuto impossibile stabilire un dialogo con il sindaco Langella. Pensiamo che in questi quattro anni avremmo potuto fare molto di più se non fosse stato per l’ostruzionismo del primo cittadino. Siamo stati traditi dal suo modus operandi e già lo scorso 25 Maggio, pur consapevoli di una crisi politica in itinere dovuta al comportamento del primo cittadino, avevamo protocollato una lettera al fine di ottenere l’apertura a un dialogo, con contestuali dimissioni di altri 2 Assessori, espressione politica dello stesso gruppo”. I quattro consiglieri comunali rivelano anche i motivi che hanno provocato la crisi di maggioranza: “Non è stato più possibile condividere numerose delle iniziative e attività da intraprendere nell’ultimo scorcio della consiliatura. Infatti, Langella sa bene che la rottura nel gruppo di maggioranza è avvenuta in merito alle scelte da operare relativamente al Piano Triennale delle Opere Pubbliche, in merito alla riorganizzazione dei Servizi Comunali, alla gestione dell’Azienda Speciale “Ambiente Reale” ed al miglioramento del servizio di raccolta dei rifiuti. Altre cause di rottura – spiegano i consiglieri – riguardano l’approvazione del PUC, la gestione del nuovo nicchiaio comunale,la pubblica illuminazione, la questione
parcheggi. Tutte problematiche di primaria importanza per la cittadinanza, gestite dall’ex sindaco come <<monarca assoluto>>, assistito dai suoi paggetti”.

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