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Pompei: “Officinamuseum”, posta la prima pietra del museo temporaneo d’impresa

La città di Pompei, già custode di antichi tesori, si troverà, nel futuro prossimo, ad ospitare le perle della produzione campana grazie all’ “Officinamuseum”, il museo temporaneo d’impresa. La cerimonia di posa della prima pietra è avvenuta alla presenza del sindaco Claudio D’Alessio, del prof. Edoardo Cosenza, Assessore per le Opere e LL.PP della Regione Campania,  del prof. Carmine Gambardella, Preside della facoltà di Architettura della Sun, e dell’Ing. Giovanni Guglielmi, Provveditore per le OO.PP Campania e Molise. Si tratta, del resto, del  primo progetto del genere in Italia, finanziato con fondi regionali, pari a due milioni di euro, e comunali, per 400mila euro; realizzato in sinergia con il Ri.A.S. (Centro interdisciplinare per il controllo dell’Ambiente Costruito della SUN) e il Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche della Campania e del Molise. Il polo museale così creato sarà impreziosito dalle testimonianze dell’eccellenza dell’artigianato campano: dai coralli di Torre del Greco, alle ceramiche di Vietri, Cava dei Tirreni, Cerreto Sannita, San Lorenzello e Ariano Irpino, passando per le sete di San Leucio e le tarsie lignee di Sorrento. Senza dimenticare, ovviamente, la pregiata carta di Amalfi, le finissime porcellane di Capodimonte e i gioielli di Marcianise; opere visibili in tutto il mondo grazie a un “catalogo informatizzato”. La location scelta per l’ “Officinamuseum” corrisponde ai locali dell’ex fonte borbonica che saranno sottoposti a restyling in un tempo previsto di 240 giorni. La scelta di Pompei è strategica sia per il respiro internazionale che per il suo turismo colto, luogo ideale per realizzare il primo museo temporaneo d’impresa in affitto gestito da una Fondazione (Comune di Pompei, Regione Campania, Seconda Università di Napoli e altri enti che ne vorranno fare parte). Tale “Officinamuseum” rende disponibili per le imprese della regione, che operano nel design e nelle arti applicate, a pagamento e per un tempo determinato, gli spazi museali per lanciare sul mercato nuovi prodotti di design in ceramica, porcellana, tarsie lignee, cammei e coralli, gioielli, ed altro. Solo la realizzazione, dunque, potrà rivelare la sorte di questa impresa innovativa, sperando che possa creare nuovi posti di lavoro e rappresentare una vetrina per la città, e non solo una cattedrale nel deserto dei problemi, anche occupazionali, che la attanagliano e che dovrebbero ricevere una allarmata attenzione da parte dell’amministrazione.

                                                                                                                      Claudia Malafronte

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