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Torre Annunziata, circa cento “angeli del sorriso” dedicano uno spettacolo a cinquanta piccoli e grandi disabili

“… E quando piangerai… qualcuno ti asciugherà le lacrime…” no, non è una frase dei cioccolatini che miscelano il buon sapore con belle parole, è soltanto il resoconto fatto, dopo aver visto il magnifico spettacolo offerto con i piccoli gesti da quasi cento volontari che per 10 giorni hanno donato a 50 piccoli e grandi disabili.

La bontà non è un vizio, né un qualcosa che si fa per stupire gli altri, fare del bene è una forza che nasce dall’interno degli esseri umani. A Torre Annunziata, città a volte dilaniata da mille e più problemi, ci sono uomini e donne che, forti solo della loro volontà, si sono prodigati in mille maniere per far uscire un sorriso sulle labbra di cinquanta persone meno fortunati di loro.

Li hanno accuditi come fossero loro parenti, non hanno mai lasciato il loro sguardo, non hanno mai consentito loro un benché minimo attimo di tristezza. È confortante per l’anima, assistere ad uno spettacolo del genere, al Villaggio del Fanciullo in Rovigliano erano lì tra quell’impianto quasi abbandonato dalle istituzioni, ma che rivive quando si opera il bene.

C’è speranza per la nostra terra fino a quando esisteranno persone come quelli dell’UNITALSI, loro che non vogliono nemmeno dare il loro nome, loro che si ritengono soltanto umili offerte d’amore per gli altri. E poi la fine di questi pochi ma pieni giorni che rimangono nel cuore di tutti; il finale fatto con piccole mongolfiere che si alzavano nel cielo scuro sopra lo scoglio di Rovigliano, una voce ha gridato un po’ stentatamente “vai lucina, vola in cielo, vola anche per noi” non è facile narrare il dolore, ho visto soltanto una ragazza che si è chinata sulla sedia ed ha asciugato le lacrime a chi ha parlato e poi a sé stessa.

                                                                                                                                  Ernesto Limito

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