Anche il Partito Democratico si tuffa nel valzer dei manifesti. La coalizione guidata dal primo cittadino Enzo Cuomo decide di scendere in campo con un manifesto di replica a quello affisso da Sinistra e Libertà lo scorso 26 luglio. Senza mai nominarlo nel manifesto, i componenti del Pd attaccano Salvatore Iacomino, reo di aver sollevato accuse “puerili e senza senso” nei confronti di quell’amministrazione che, fino a qualche mese fa, ne era un componente. Nella locandina affissa durante la notte tra mercoledì e giovedì, il Pd affibbia il soprannome di Capitan Uncino a Salvatore Iacomino accusandolo di aver rotto l’unità del centrosinistra: “Un attempato Capitan Uncino getta la sua ombra sulla nostra città – si legge nel manifesto – alla ricerca di qualche malcapitato col quale incrociare la spada. Dopo aver trascinato il proprio partito all’opposizione, il nostro eroe, complice il gran caldo e le abbondanti libagioni festaiole, redige un manifesto senza né capo né coda al solo scopo di scatenare un forsennato attacco al sindaco”. Il Partito Democratico cerca di sminuire tutte le accuse sollevate dall’ex deputato di Rifondazione Comunista nel manifesto affisso lo scorso 26 luglio: “Tutte scuse puerili e senza senso. La verità è che il nostro eroe e il suo partito, invece di spiegare e rendere conto alla città del proprio operato in settori vitali dell’amministrazione, trova comodo, nel momento in cui la crisi impone scelte difficili e impopolari, rifugiarsi sull’isola della comoda e demagogica opposizione nella speranza di raccattare qualche voto in più”. Una battaglia a suon di manifesti che sottolinea le fratture, non più nascoste, della sinistra porticese e il prepotente insediamento di Salvatore Iacomino come leader dell’opposizione locale. Tra tutti gli attacchi mossi – sempre a mezzo manifesto – dal centrodestra locale (Popolo della Libertà su tutti che in pochi giorni ha affisso due manifesti dal tono polemico, ma arrivando in netto ritardo sulle questioni n.d.r.), Enzo Cuomo e il suo Partito Democratico hanno risposto soltanto a Iacomino&Co. snobbando le coalizioni di opposizione.
Andrea Scala