Finalmente parte concretamente il piano di bonifiche nell’area vesuviana.
Dopo il partenariato convocato dalla Regione Campania per il Piano di bonifiche che presto approderà in Consiglio regionale al quale abbiamo partecipato con le nostre controdeduzioni in parte accolte, stamane si è svolta presso il Ministero dell’Ambiente a Roma, a cui abbiamo chiesto e ottenuto di partecipare, la Conferenza dei servizi per l’intervento di bonifica del Sito di Interesse Nazionale (SIN) Aree del Litorale vesuviano e sue subperimetrazioni, riguardante in particolare e per gran parte l’area vesuviana di Terzigno con il distretto delle discariche Pozzelle (Sari), al fine di acquisire i relativi pareri di competenza e di caratterizzazione per la definizione dei progetti.
Ai diversi incontri precedenti sempre scarsa è risultata la partecipazione degli Enti istituzionali mentre i privati non hanno mai fatto mancare la loro voce.
A questo penultimo incontro oltre ai rappresentanti ministeriali erano presenti la SapNa, l’ASL Na3Sud e alcuni rappresentanti degli Enti comunali tra cui Terzigno. Colpevoli assenti, da sempre, l’Ente parco nazionale del Vesuvio, la regione Campania, l’Arpa Campania, l’Ispra e l’ISS.
Il Direttore della divisione bonifiche del Ministero dell’Ambiente, dr.ssa Gasparrini ha tenuto duro e alla fine si è riusciti a definire un piano valido, compatibilmente con le risorse disponibili, che per quanto riguarda Terzigno, tra una decina di interventi richiesti, ha definito una prima priorità su cava Ranieri, (sito di stoccaggio provvisorio del 2001 ) progettando e caratterizzando la stessa per l’immediata attuazione delle necessarie attività di messa in sicurezza di emergenza mediante rimozione dei rifiuti ed eliminazione del laghetto artificiale misto a percolato creatosi sulla geomembrana di HDPE posta a protezione del fondo dell’area dove sono stati stoccati i rifiuti solidi urbani. La seconda invece riguarda cava Pozzelle 1 (ovvero la vecchia discarica SARI a monte dell’attuale cava ex Sari esaurita a maggio scorso, la cui opera di messa in sicurezza è in itinere secondo i protocolli EU come dai progetti forniti da SapNA) a cui fin dal 2008 il MATTM aveva chiesto alla ditta SARI Srl, proprietaria dell’area, l’immediato invio dei risultati di caratterizzazione, nel silenzio dei quali, si è deciso di procedere con i poteri sostitutivi previsti dalla normativa per le bonifiche.
Bisogna ricordare che soprattutto la Pozzelle 1, sequestrata dalla magistratura nei primi anni ’90, a tutt’oggi è incriminata come la maggior responsabile dell’inquinamento delle falde così come rilevato da ArpaC, Asia e Provincia di Napoli nonché dai tecnici di parte dei Comuni di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase.
La mancata messa in sicurezza e lo scarno monitoraggio della discarica hanno determinati nel corso di questi 20 anni il cedimento del tappeto di fondo e la penetrazione degli inquinanti ad una profondità tale da contaminare la falda.
Senza poter, purtroppo, ancora fare riferimento all’intervento della Procura della repubblica di Nola che , a seguito della denuncia della Rete dei Comitati vesuviani, ha predisposto una perizia tecnica d’ufficio (CTU) di cui, a oltre 18 mesi di distanza, nulla è ancora dato sapere.
Cava Ranieri e cava Pozzelle 1 sono solo l’iceberg del dramma delle discariche nel Parco nazionale del Vesuvio in area SIN che proseguono con la Pozzelle 2 (cava Somma), la Pozzelle 3 (attuale discarica Sari, di cui al Ministero dell’Ambiente oltre al contenzioso che abbiamo aperto al Tar in relazione al danno ambientale, abbiamo consegnato un corposo dossier che in questi lunghi anni di lotta delle popolazioni vesuviane è stato costruito), il sito di stoccaggio di “eco balle” in parte bruciate in area Pietrarossa (in prossimità della Sari), la Pozzelle 4 (ex monte di discarica di proprietà della Sari in località Pietrarossa), ed altri siti che il comune di Terzigno aveva proposto per le bonifica ma di cui per moli, manca tutt’ora un piano di caratterizzazione.
Tutto questo iter dovrà ora trovare definizione, finanze permettendo, nella Conferenza dei Servizi decisoria prevista per Ottobre tra Il Ministero dell’Ambiente e la regione Campania per ratificare le priorità e per definire il piano finanziario occorrente.
Su questo punto abbiamo chiesto al Ministero tempi certi di definizione dell’iter, su cui abbiamo ricevuto un pubblico impegno e blindare il piano finanziario previsto dall’Accordo di programma strategico per le compensazioni ambientali nella Regione Campania sottoscritto nel 2009 dal MATTM e dalla Regione Campania che ammonta a 282.000.000,00 di euro quale somma di 141.000.000,00 della Regione Campania a valere sui fondi FAS e 141.000.000,00 assicurati sulle risorse del MATTM (cifra complessiva che comprende l’area di Chiaiano, il SIN litorale domizio, l’area di Giugliano-Acerra-Marigliano e le aree di bonifica dei Comuni di Castellammare di Stabia, S Giorgio a cremano,, Ercolano, Torre Annunziata, e Torre del Greco verso i quali è previsto un incremento di fondi ad hoc stanziati dallo stesso Ministero.
Non ultimo rimane da definire il Piano di Bonifiche della Regione Campania che una volta concluso l’iter per il VAS si doterebbe di fondi propri per far fronte ai progetti di bonifica previsti oltre che il gran capitolo delle compensazioni ambientali (ristori) che la regione ha concordato con i comuni sedi di discarica e in particolare col comune di Terzigno su cui si nutrono profondi dubbi sull’indirizzo che eventuali finanziamenti diretti alle aree di bonifica vengano distratti da interesse più clientelari determinati dalle volontà dei singoli consiglieri comunali e su cui come cittadinanza attiva sorveglieremo e se necessario denunceremo come sempre.
L’impegno da quì in avanti sarà ora quello di incalzare i gestori dell’area Pozzelle per la messa in sicurezza immediata dei siti di discarica e la definizione della prossima Conferenza di Servizi decisoria, a cui non mancheremo, per finanziare e cantierare in tempi rapidi le priorità sancite dall’importante incontro romano.
Rete dei Comitati vesuviani