I fiori di questa strana terra. L’ultimo saluto ad Anna Iozzino

Fine luglio, la canicola si accanisce a non concedere tregua, ma nonostante la calura abbia superato i 30 gradi, un vento gelido affonda nelle carni di tante persone di Torre Annunziata che non si smentisce in nulla… nell’altra Torre, una donna, un manager, una spina nel fianco dell’inefficienza è stata barbaramente assassinata da un suo collaboratore proprio nel momento in cui si apprestava a varare le linee guida della giornata di lavoro. Anna Iozzino, un nome che a Torre Annunziata aveva destato già tante simpatie allorquando venne chiamata a dirigere l’Ufficio Postale della città oplontina, all’inizio ci fu chi storse un po’ il naso: una donna a dirigere la struttura torrese? Ed oggi, sono i primi a piangerne l’atroce fine. L’Ufficio Postale a Torre Annunziata si basa ancora sulle regole dettate dalla bruna signora, che con la sua verve, la sua forza e le sue idee basate sul pragmatismo che rende giustizia al senso di umanità, aveva impostato un servizio di tutto rispetto. E poi, la promozione a Torre del Greco, città dai 100.000 abitanti ed anche lì, Anna aveva portato le sue idee e stava continuando il discorso chiaro e netto già sperimentato. Un servizio pubblico che serva il pubblico e non ne sia il despota assoluto, bensì un ente che eroghi con umanità ed efficienza ciò che alla gente necessita. Strana cosa la vita, si esce di mattina, pensando a ciò che si deve fare al lavoro e magari ci si programma alla fine della giornata di andare a dare un bacetto alla nipotina che da pochi giorni è arrivata in questo mondo… ma poi, beh il poi è nelle cronache dei giornali e telegiornali dell’Italia intera. Uno spostamento di servizio, atto a sopperire alla vacanza per ferie di alcuni collaboratori e tutto si sconvolge, la mente di Cristofaro Gaglione, dipendente delle Poste e collaboratore di Anna, rimugina propositi di muta follia, è passato a salutare la madre e come tutti i giorni e si è recato all’Ufficio Postale della città corallina. Tante cose gli oltraggiano i pensieri, ed una rabbia dentro ne detta atroci risposte, il suo spostamento nello stesso ufficio dal servizio finanziario allo sportello delle raccomandate è un oltraggio che non riesce a sopportare e questo fatto gli suona come un’offesa da lavare… col sangue. Entra in ufficio e si dirige là dove si sta organizzando il lavoro della giornata, ma non ha la penna in mano, bensì un’arma da fuoco, una pistola che gli farà giustizia… entra ed invita tutti ad uscire tranne la direttrice, rea di aver infangato il suo onore e su di lei spara il primo colpo, centrandola al fianco. Anna barcolla, cade a terra, non ha ancora realizzato altro se non il terrore di essere vittima di un odio incomprensibile, ma non si arrende, con tutta la forza che le rimane si rialza benchè sanguinante cercando di riportare le cose nel loro ambito. La furia, non si placa, Gaglione, colpisce ancora fino a quando l’arma non s’inceppa. La fuga, dell’uno, la corsa in ospedale dell’altra ed i quotidiani online già riportano la notizia. Prima portata all’ospedale Maresca nel quale un intervento chirurgico prova a salvarle la vita, poi la corsa al Cardarelli, dove dopo poche ore la morte. E quel bacio da dare alla nipotina appena arrivata? Chi gli potrà mai spiegare che la giovane e bella nonna, non la vedrà crescere perché stava cercando l’efficienza e l’umanità ed ha trovato l’odio, il rancore e la fine della vita? Non sarà facile dimenticarla per il marito ed i due figli, sarà tremendo pensare che non c’è più, ma sarà di lieve conforto, pensare che ha tracciato un solco, gente come Anna Iozzino sono i fiori di questa strana terra.

Ernesto Limito

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