Sui Lattari è diventato il simbolo del terremoto che, il 23 novembre 1980,colpì la Campania. E’ la chiesa di San Michele Arcangelo che, a distanza ormai di 32 anni da quell’immane tragedia, rivede la luce. Ieri mattina infatti, il parroco Gennaro Giordano ha firmato il contratto con la ditta (napoletana) vincitrice della gara d’appalto organizzata dalla Diocesi. Si avvicina dunque il restylingper l’edificio religioso risalente all’XI secolo. Secondo le prime stime, la cerimonia dellaposa della prima pietra sarà effettuata in via Oratorio il 29 settembreprossimo, ovvero nel giorno di SanMichele che è anche il patrono di Pimonte. L’incontro per la definizione delcontratto si è svolto ieri mattina presso la Curia di Castellammare. Eranopresenti, oltre al sacerdote, il responsabile della Curia Giuseppe Di Nola, ildirettore dei lavori Michele Somma e i rappresentanti della ditta che si èaggiudicata l’appalto. “Il nostro obiettivo – afferma don Gennaro – è celebrarela messa all’interno della chiesa già tra un anno, anche se per legge c’è unlimite massimo di 3 anni a partire dal 30 luglio 2012. Per la nostra comunità quella di ieri è stata ad ognimodo una giornata da non dimenticare. La riapertura della chiesa infatti – ha aggiunto- significa raccogliere un’eredità storica che riempie di commozione e, perquesto, sono felice di condividere questo momento di gioia con la comunità”.Sarà direttamente il vescovo Francesco Alfano, il prossimo settembre, abenedire la “prima pietra”. Intanto ammontano a 575mila euro i fondi recuperati per il primo lotto di lavori. Di questi, 300mila sono stati stanziati dalla Ceiattraverso l’8x 1000, 150mila dal Comune attraverso la legge 296 per lacostruzione e altri 125mila recuperati dal parroco, attraverso finanziamenti eofferte dei fedeli. Il progetto definitivo del restyling è stato redatto daitecnici del Comune e della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Napoli e haricevuto l’ok anche da parte del Ministero ai Beni Culturali. “Quella di SanMichele Arcangelo è una delle figure più care alla devozione cristiana – hacontinuato don Gennaro Giordano – e, per questo motivo, l’inizio dei lavori direstauro e consolidamento statico della chiesa rappresenta la continuazione diuna devozione che i nostri padri avevano per il “Santo”, dedicandogli questachiesa”. La svolta c’è stata poche settimane fa, quando ilsacerdote originario di Gragnano si rivolse alle istituzioni competenti. “Nonvoglio più essere un parroco da container – affermò -, visto che dal 1980 tuttele funzioni religiose continuano a svolgersi in un fabbricato di via Oratorioadibito a chiesa”. Intanto domani pomeriggio il vescovo Alfano sarà presente a Pimonte per benedire il nuovo altare di San Michele e i locali parrocchiali della struttura religiosa di via Oratorio.
Francesco Fusco