Lunedì scorso, al Teatro Giardino di Positano, gala per la consegna del Premio Annibale Ruccello, in ricordo del drammaturgo stabiese, scomparso giovanissimo in un incidente stradale. La Giuria, composta dai giornalisti Giulio Baffi (La Repubblica), Moreno Cerquelli (TG3), Franco De Ciuceis (Il Mattino), Stefano De Stefano (Corriere del Mezzogiorno), Diego Paura (Roma), Nando Spasiano (RAI TG Regione), ha assegnato il trofeo (di cui è autore e donatore l’artista Sergio Fermariello) a Peppino Mazzotta, attore calabrese adottato dal pubblico napoletano che gli ha sempre rivolto il suo entusiastico plauso. Con questo riconoscimento conclude degnamente un ciclo della sua carriera. Con Lui erano candidati al premio, Carmine Borrino, e Imma Villa, che hanno in comune con il vincitore uno straordinario talento gestito in maniera rigorosa e creativa. “Per la capacità – recita la motivazione – con cui è riuscito a cogliere ed ad interpretare l’universalità della dimensione tragica nell’apparente moltiplicarsi e declinarsi di voci e rifrazioni sonore, esaltando, al tempo stesso, il proprio camaleontico talento attoriale e la propria acuta intelligenza registica, grazie alla quale ha ridotto ad unità di rappresentazione un doloroso mosaico archetipico, nelle cui tessere – ancor oggi – sembra esser vividamente impressa l’eterna ed enigmatica parabola dell’umana atroce esistenza”. Ha consegnato il premio il sindaco di Positano Michele De Lucia, e con lui, a salutare il vincitore, c’erano il direttore del festival Gerardo D’Andrea, la signora Pina Ruccello, madre del compianto Annibale, che fin dalla prima edizione ha sempre voluto essere presente. Sul palcoscenico, Enzo Moscato ha presentato “Toledo Suite, spettacolo/concerto con video proiezioni firmate da Mimmo Paladino, con la direzione musicale di Pasquale Scialò.
Federico Orsini