Lunedì 13 agosto alle ore19.30,nel salone di Palazzo Mezzacapo a Maiori, sarà inaugurata la retrospettiva del pittore Ulderico Forcellini a vent’anni dalla sua scomparsa, uno degli ultimi rappresentati della Scuola dei pittori “Costatoli” anche detti “Maioresi”.
“… ultimo pittore maiorese, cantore di una scena immersa nella solare quiete di un paesaggio che racconterà, fino agli ultimi giorni di vita, sulle piccole tavolette, sulle tele, scorgendo nel paesaggio il luogo della memoria consegnata dai vecchi pittori della sua città, del tempo narrato e del suo lento ritmo che cadenza i giorni” così lo definisce Massimo Bignardi nella sua pubblicazione dedicata ai Pittori di Maiori.
Nacque a Cetara nel 1906, da genitori di origini cetaresi ma ha quasi sempre vissuto a Maiori fino alla morte avvenuta nel 1992. Ebbe un’educazione classica e studiò Giurisprudenza all’Università di Napoli. La sua reale aspirazione di frequentare l’Accademia di Belle Arti non era gradita alla famiglia. Aveva un’ innata passione per l’arte ed ebbe come maestri di disegno l’architetto Gaetano Cimini e di pittura Luca Albino, al quale fu vicino fino agli ultimi giorni di vita.
Trovandosi a Bibbiena (Arezzo), si presentò per la prima volta al pubblico, partecipando nel 1931 alla Collettiva dei Pittori Toscani di Arezzo. Nell’aprile 1933, grazie all’insistenza di Luca Albino, ed insieme a tanti famosi pittori, si presentava al pubblico, in una collettiva di artisti della Costiera e della Campania alla “II Mostra Salernitana dell’Arte” con un’ opera che rappresentava “I Faraglioni”. Nell’autunno del 1933 si trasferì a Londra dove rimase fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Durante il soggiorno londinese partecipò a diverse collettive presso Burlington Street e Tickfield Street, e poi realizzò due personali nel 1936 e 1938. L’intera produzione artistica londinese fu abbandonata a Londra per il rientro di fortuna in Italia allo scoppio delle ostilità belliche. Rientrato in Italia, soggiornò a Roma per qualche anno, dove grazie alla sua conoscenza della lingua inglese divenne funzionario dell’allora Ministero degli Scambi e Valute.
Dal 1944, rientrato definitivamente a Maiori, partecipò alla vita amministrativa del Comune e ne fu Sindaco dal 1957 al 1960, anno in cui abbandonò definitivamente la vita politica amministrativa.
Dal 1964 fino 1991 ha allestito mostre personali a Maiori, non tralasciando di partecipare a numerose collettive e premi nazionali, tra i quali: Premio Natale Genova, Premio nazionale di Gualdo Tadino, Mostra Nazionale della Piccola Tavoletta di Lugo, dove ebbe il III Premio. Grazie a questa partecipazione iniziò la sua ricca e copiosa produzione delle piccole tavolette, quadri di ridotte dimensioni, che hanno riscosso e riscuotono, ancora oggi, tanto successo tra il pubblico ed estimatori, le cui quotazioni post mortem sono lievitate di anno in anno.
I suoi “notturni”, le sue “barche”, gli scorci della Costiera Amalfitana, le sue Torri sono presenti in tante case di Maiori, in Italia ed all’estero.
Le sue opere sono state dipinte con la tecnica del pennello ad “olio”, una piccola e datata produzione è stata realizzata con la tecnica “a spatola”, gli acquerelli sono stati rari così come i disegni a carboncino. Si divertiva, anche, a fare “caricature” che venivano regalate ai diretti interessati. Nella sua copiosa produzione, non mancano nature morte e ritratti, poche riproduzioni sacre, se non dietro specifica richiesta.