Questa la dinamica dei fatti: il malcapitato, diretto al rione Annunziatella, è stato avvicinato da un venditore di calzini che ha cercato di “rifilargli” due pacchi di calzini a 10 euro. Sulle prime, il ragazzo ha cercato di lasciar perdere, ma poi di fronte alle continue e insistenti pressioni dell’uomo – che ha detto di avere un figlio di 4 anni, il cui nome si era fatto tatuare sul braccio – ha acconsentito a comprare due paia di calzini. Il tempo di mettere la mano in tasca e tirare fuori un po’ di banconote (una da 50 euro, due da 20 e una da 5) e subito l’ambulante gli ha strappato di mano 45 euro scappando subito dopo e lasciandogli una busta con una decina di paia di calzini all’interno).
Il giovane, ancora sotto choc lo ha rincorso per farsi restituire il denaro, ma di tutto punto il venditore è riuscito a impossessarsi anche della banconota da 50 euro e a fuggire; banconota che solo successivamente, grazie all’intervento di un agente di Ps fuori servizio, gli ha restituito. Ciò che non gli ha restituito, invece, sono stati i 45 euro. Così, l’uomo è riuscito nuovamente a scappare, ma è stato presto identificato e fermato da una pattuglia dei vigili urbani, che lo ha accompagnato presso il comando di Palazzo Farnese. Lì, il giovane malcapitato è riuscito a farsi consegnare il resto del denaro e a sporgere regolare denuncia contro Carmine P. il quale è stato successivamente posto in stato di fermo e trasferito nelle camere di sicurezza dei carabinieri.
Il giorno dopo, il giudice monocratico lo ha condannato a 15 giorni di carcere (pena sospesa)
