E’ ancora avvolta da un fitto mistero la scomparsa di Vincenzo Montella detto “Lelè”, 44enne porticese trasferito nella sede dell’associazione “Remar Onlus” di Grazzanise. Travolto dalla dipendenza dall’alcol, Montella è stato accompagnato lo scorso 27 luglio alla “Remar Onlus”, un’associazione internazionale che accoglie persone disagiate offrendo loro aiuto. Nella sede casertana dell’associazione, però, Montella ha presenziato meno di quarantotto ore. Domenica 29 luglio, infatti, il 44enne abbandona la struttura facendo perdere le tracce. Da allora inizia il calvario dei familiari di “Lelè” che si sono lanciati alla disperata ricerca dell’uomo. A minare seriamente le ricerche, però, sono le contrastanti dichiarazioni dei vertici casertani della “Remar”. Il direttore della casa di accoglienza Soria Lopez Rosendo, in un primo momento aveva negato – in un colloquio con i parenti di Montella – la presenza dell’uomo all’interno della struttura da lui gestita, per poi rettificare la dichiarazione spiegando che Montella sarebbe fuggito nella notte tra sabato 28 e domenica 29 luglio. Contattato da “Il Gazzettino Vesuviano” (nell’articolo pubblicato il 9 agosto 2012 dal titolo “Portici, sparisce dall’associazione “Remar”: è giallo” n.d.r.), il pastore Soria Rosendo mente ancora dichiarando di aver portato alla locale stazione dei Carabinieri di Grazzanise i documenti e i bagagli di Montella. La smentita arriva sia dai militari dell’arma di Grazzanise, sia dal vice di Rosendo, Raffaele responsabile della casa in assenza del pastore. Per fare chiarezza, abbiamo rivolto alcune domande a Raffaele, il responsabile della sede casertana:
Raffaele, ci può spiegare la sua versione dei fatti?
“Vincenzo Montella è stato accompagnato nella nostra casa venerdì 27 luglio. E’ stato accompagnato da due donne, si è presentato con un pantalone ed una maglia scura, senza bagagli. E’ stato con noi per due giorni, poi domenica ha abbandonato l’associazione dopo aver fatto colazione. E’ andato via senza prendere la carta d’identità e il codice fiscale, che sono tuttora qui nella nostra associazione”
Il direttore Soria Rosendo, ai nostri taccuini, aveva dichiarato di aver sporto una denuncia per la scomparsa di Montella e in quell’occasione di aver consegnato ai Carabinieri i documenti e i bagagli dell’uomo. Le dichiarazioni sono state smentite dai militari dell’arma e da lei. Come mai il pastore ha mentito?
“Abbiamo sporto querela ai Carabinieri di Grazzanise lo scorso lunedì. Nella nostra associazione entrano ed escono numerose persone nell’arco della settimana, ed essendo un’associazione libera non controlliamo le entrate e le uscite di tutti coloro che sono nella nostra casa. Montella è arrivato nella nostra associazione senza bagagli. I documenti, invece, non siamo riusciti a consegnarli ai Carabinieri dato che li aveva un mio collega, assente al momento della denuncia”.
Ha una copia della denuncia?
“Ho firmato la denuncia, ma non ho una copia”
Attualmente, quante persone sono presenti all’interno della vostra struttura?
“Attualmente undici persone, di cui quattro sottoposti agli arresti domiciliari”
Avete più volte precisato che le persone presenti da tempo nella vostra associazione, svolgono attività lavorative, studi e corsi di formazione. Voi percepite soldi da queste persone?
“Assolutamente no. Noi accogliamo le persone in difficoltà e cerchiamo di dare loro una nuova possibilità, una nuova vita. Ma non percepiamo soldi, lavoriamo per il Signore”. Una serie di contraddizioni che minano fortemente la credibilità dell’associazione e fanno crescere le preoccupazioni tra i parenti del 44enne.
Continua, intanto, la ricerca dei parenti e degli amici di Vincenzo Montella che hanno messo a disposizione cinque numeri telefonici per chiunque avesse visto “Lelè”: 3318026736. 3493890991. 0810288847. 3466204823. 3343397283.
Andrea Scala