La villa rustica romana fu rinvenuta nel1981 a cava Ranieri, in località Boccia al Mauro nel comune di Terzigno. Suubito suscitò grande interesse tra gli archeologi e non solo. Liberata dai resti dell’eruzione del Vesuvio risalenti all’eruzione del 79 d.C. la villa restituì oltre a 36 dolium, ovvero grandi vasi in terracotta di forma ovale utilizzati per la conservazione del vino e delle derrate alimentari. Furono rinvenuti anche gli scheletri di cinque individui, presumibilmente i proprietari e i loro servi, che portavano con sé monili d’oro, vasellame d’argento e un sostanzioso gruzzolo di monete.
A temera la perdita di un gran lumero di dolium anche Gennaro Barbato, vicepresidente del comitato Civico di Ottaviano che da sempre cerca di tutelare i beni storici e artistici dell’area vesuviana. Il crollo della tettoia di protezione della villa rustica numero2, inlocalità Boccia al Mauro, meglio conosciuta come la villa di cava Ranieri, sarebbe dovuto al cedimento dei pali di sostegno del tutto logori.
La protezione di fortuna, in gran parte crollata, è stata realizzata nei primi anni ’80 utilizzando dei comuni pali in legno. Senza manutenzione da parte della Soprintendenza di Napoli e Pompei e dopo oltre trenta anni di incuria non poteva che cedere da un momento all’altro causando un annunciato disastro. Purtroppo la tettoia è crollata proprio sull’area dove sono conservati i grandi recipienti in terracotta d’epoca romana, al loro interno, infatti, si conservano ancora le derrate alimentari, così come furono solidificate dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.