L’inchiesta è passata alla Procura capitolina (pm Paolo D’Ovidio) quando fu scoperto che tra gli investitori era annoverato anche un magistrato della Corte di appello di Napoli. Tale scoperta indusse il Riesame a dichiarare l’incompetenza territoriale per gli uffici di Torre Annunziata.
Il quadro accusatorio è quindi stato confermato confermando la permanenza in carcere per quanti il 16 luglio erano vi erano finiti: Angelo, Pasquale e Micaela Della Gatta, Leonardo Lembo e Giovanna Iuliano. Restano ai domiciliari l’unico dei tre fondatori della compagnia ancora in vita, Giuseppe Lembo, Maria Luigia Lembo e Lucia Boccia, rispettivamente consorti dei defunti Michele Iuliano e Giovanni Battista Della Gatta.