«E’ stato un ferragosto da dimenticare – denunciano il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli e Mimmo Filosa presidente dell’ Unipan, l’ associazione dei panificatori campani – quello di Napoli e di buona parte della Provincia. Gran parte dei locali, negozi e musei sono rimasti chiusi al pubblico. Il Palazzo Reale ad esempio è rimasto inaccessibile a turisti e cittadini nonostante i dipendenti si fossero offerti di aprirlo gratis mentre la Reggia di Caserta ad esempio era pienamente fruibile».
I trasporti sia comunali che regionali ridotti ai minimi termini. Ingiustificabile la mancanza per tutta l’ estate della navetta sostitutiva della funicolare di Montesanto chiusa guarda caso ad agosto per gli ennesimi lavori. Ebbene proprio la navetta che doveva partire da Piazza del Gesù e arrivare alla Metro di Salvator Rosa non risulta sia mai stata attivata come invece era stato promesso. Ma sono proprio i servizi pubblici nel complesso a non aver garantito i servizi essenziali in questo periodo centrale dell’ estate in cui tra l’ altro in città sono rimasti la maggioranza dei residenti e sono arrivati migliaia di turisti.
«Chi invece l’ ha fatta da padrone in questi giorni – continuano Borrelli e Filosa – è stato invece il mercato abusivo del pane prevalentemente prodotto dalla camorra che di fatto ha “lavorato” in regime di monopolio. Molti nostri volontari hanno fotografato a ferragosto la vendita abusiva di pane per strada ammassato in macchine di fortuna sporche e guidate da pregiudicati ma anche di carciofi, verdura, frutta e addirittura di mozzarelle smerciate in ogni luogo senza nessun contrasto da parte delle autorità preposte. Il pane cotto in forni abusivi e ammassato in luoghi sporchi e igienicamente pericolosi è stato acquistato in massa dai cittadini che non hanno avuto grandi alternative visto il record di negozi chiusi nel centro di agosto. In proposito ricordiamo la promessa del Prefetto di Napoli che si era impegnato in un duro contrasto al fenomeno della panificazione abusiva che noi non abbiamo mai riscontrato e che ha causato questa deriva di illegalità ed insicurezza alimentare nonchè i lauti guadagni della criminalità. In particolare nei comuni di Afragola, Cercola, Casoria, Sant’ Antimo, Giugliano, Marigliano, Acerra e Quarto abbiamo riscontrato e fotografato il record di abusivi che agivano indisturbati e spesso anche tollerati dalle forze dell’ ordine. Stesso discorso è valso nei quartieri di Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, Soccavo, Fuorigrotta e Secondigliano nel comune di Napoli. Un disastro alimentare, economico e sociale a cui nessuno sembra più interessarsi».