Versa ancora in situazione precarie la valle dei Mulini di Gragnano. Nonostante si sia provveduto ad una radicale pulizia dei rifiuti, questi son stati tutti depositati sul letto del fiume, provocando un danno ambientale non indifferente. I rifiuti formano piccole dighe e riversano tutto a valle. Ciò potrebbe provocare ingenti danni alle acque del napoletano e rappresentare un’ulteriore preoccupazione per i periodi invernali quando copiose alluvioni potrebbero portare i rifiuti fino a Castellammare.
Dunque i lavori di bonifica già avviati grazie ai fondi della provincia di Napoli, nonostante le positive intenzioni, se non ultimati a regola d’arte, asportando quanto rimosso, potrebbero rivelarsi pericolosi. I cittadini, preoccupati, rivolgono un appello al presidente della provincia, Cesaro, ed al suo staff affinché provveda ad ultimare i lavori o quantomeno a sollecitarli. Chiedono inoltre alle autorità locali di interessarsi a chi vive in questa valle ed invitano la Protezione Civile di Gragnano e Castellammare a prestare attenzione specie con l’imminente arrivo delle piogge. E’ stato anche segnalato con estremo dispiacere che la ruspa utilizzata per la bonifica della zona, col suo eccessivo peso, ha danneggiato il ponticello storico presenta sul luogo dinanzi al Molino del Monaco, provocandone parzialmente il crollo. Un danno storico-archeologico enorme, che ha anche distrutto i cavi elettrici che garantivano l’illuminazione del mulino. A questo punto bisogna almeno ripristinare lo stato dei luoghi, sui fianchi del torrente, in posizione precaria, fanno ancora bella mostra di sé, pannelli di amianto. Forse, se qualche tecnico comunale avesse seguito in maniera attiva i lavori, avrebbe invitato gli operai a prestare attenzione alle costruzioni del posto, data la loro importanza storico-culturale dei luoghi. Grazie alla segnalazione agli uffici del commissario prefettizio, si è immediatamente intervenuto per contenere l’erosione che avveniva sotto il muro di sostegno di un’abitazione.
Bisogna, dunque, intervenire tempestivamente prima che un lavoro iniziato e giunto a metà dell’opera, possa portare a danni quasi irreparabili di cui nessuno, forse, si assumerebbe la responsabilità.
Libera Padovano