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Vico Equense, il consigliere Dilengite solleva problema criminalità. Il sindaco Cinque su Facebook: “qui non c’è la camorra”

Dopo il raid di fuoco ai danni di Nino Spanguolo, 35enne stabiese, ed una ragazza sudamericana che era in sua compagnia l’opposizione ha presentato una interrogazione consiliare per chiedere lumi sul problema sicurezza e videosorveglianza. Il consigliere Giuseppe Dilengite ha chiesto anche la convocazione di un consiglio comunale ad hoc sulla problematica della Marina di Vico, teatro dell’agguato nelle note di Ferragosto. Il primo cittadino di Vico, Gennaro Cinque, ha risposto sul suo profilo facebook dicendo che “a Vico Equense non c’è mai stata la camorra. La notte di ferragosto è accaduto l’intollerabile perché è inaccettabile che bande criminali pensino di regolare i loro conti con colpi d’arma da fuoco seminando il panico e costringendo la gente a scappare. Bisogna smetterla, tuttavia, di parlare di camorra, perché qui non è mai arrivata. La criminalità a Vico Equense non ha mai avviato attività illecite, questa non è terra di malaffare, piuttosto è un luogo da difendere e tutelare senza mai abbassare la guardia. Come Amministrazione comunale, unitamente alle forze dell’ordine, siamo quotidianamente impegnati, ognuno per quanto di propria competenza, nel contrastare, sul nostro territorio, qualsiasi forma d’illegalità e di penetrazione di soggetti non raccomandabili. Questo, come ha dichiarato il Sen. Lauro, è un impegno solenne. Dobbiamo essere in grado, con azioni concrete e comportamenti ispirati dalla legalità, di raggiungere le coscienze di tutti

, in maniera particolare quelle dei giovani. Abbiamo l’obbligo morale di lavorare ogni istante in legalità e a favore della cultura della legalità ed è per questo che rivolgo un appello al Prefetto e alle Forze dell’Ordine affinché siano intensificati i controlli sul territorio. Mi rivolgo, poi, al nostro Vescovo Mons. Alfano affinché la Chiesa, in uno con gli enti locali e le associazioni ci aiuti a mettere in campo azioni che allontanino i giovani da distrazioni pericolose e insegnino loro i reali valori di una vita onesta, dignitosa e all’insegna della crescita umana e culturale. La nostra priorità consiste nell’alzare una linea di demarcazione tra ciò che è legale e ciò che non lo è. Tra chi rispetta i diritti degli altri e le istituzioni e chi non lo fa. Educare alla legalità. Pertanto nei prossimi giorni rifletteremo, insieme ai Sindaci della Penisola Sorrentina e al Sen. Lauro, sul significato e sulla diffusione di concetti come “giustizia”, “diritti” e “legalità”, mettendo in campo iniziative concrete e condivise per un progetto di sicurezza che restituisca fiducia e tranquillità ai cittadini”.
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