Il caldo infernale di questi giorni denominato “Lucifero”, non ha impedito al Presidente della Regione Campania di dibattere sulla spinosa questione della sanità campana, con particolare attenzione agli ospedali napoletani. Infatti, nella giornata di ieri, Caldoro in occasione della sua visita ai presidi partenopei ha affermato; i conti pubblici risanati riguardo la sanità pubblica non sono che un primo passo, infatti, afferma lo stesso governatore, a breve ripartiranno i lavori dell’Ospedale del Mare, partiti nel 2004 e bloccati per mancanza di fondi. I 178milioni di euro sbloccati stanno permettendo un’avanzamento dei lavori che è pari al 55%. Dobbiamo garantire una sanità efficiente ai cittadini napoletani, ha aggiunto Caldoro, garantendo tutti i servizi di primaria importanza. Il governatore, addirittura si propone di far installare un timer col “countdown”per l’inaugurazione dell’Ospedale del Mare in tempi ragguardevoli in modo da consegnare ai cittadini quanto prima la nuova struttura disegnata da Renzo Piano. La giornata di Caldoro, imperneata sulla sanità è continuata con una visita all’Ospedale S.Paolo di Fuorigrotta insieme al direttore sanitario dell’Asl Napoli 1 Ernesto Esposito e alla direttrice sanitaria del S.Paolo, Maria Fiorella Cito. Apprezzamenti per quanto dichiarato da Caldoro, arrivano da vari gruppi politici, tra cui l’europarlamentare Enzo Rivellini (Ppe/Mezzogiorno di Fuoco) che ha parole di merito per Caldoro ed il suo staff.
Una struttura antisismica di nuova generazione, unica in Europa, su modello di quelle utilizzate in Giappone. Riparte quindi il megacantiere per il presidio a Napoli est. Resta un 43% di lavori da svolgere che, promettono il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e il commissario dell’ospedale, Ciro Verdoliva, saranno conclusi in tempi record. Il problema che ha impedito per lungo tempo la riapertura del cantiere, spiega Caldoro, era la copertura finanziaria. ”Un errore di tutto il Paese procedere sui grandi progetti con il coofinanziamento pubblico-privato”. Ora invece si e’ cambiata strada, si e’ proceduto, spiega Caldoro, innanzitutto con una riduzione dei costi che inizialmente, all’apertura del cantiere nel 2004, erano previsti di 306 milioni e sono stati abbattuti a circa 200. Il grosso poi e’ stato coperto con 178 milioni di fondi Fas – un conquista politica dato che solitamente non possono essere utilizzati per strutture sanitarie – ai quali si aggiungono i soldi della delibera regionale sui fondi per i centri di radioterapia e una serie di risparmi effettuati. Si e’ partiti, per esempio, assorbendo gli uffici amministrativi su un piano inizialmente dedicato alla struttura alberghiera, con dei parcheggi che verranno realizzati successivamente in project financing e chiudendo un vecchio contenzioso dell’Asl passato da 80 milioni di euro a 45 milioni divisi in 33 annualita’. Esternamente la struttura e’ praticamente quasi completata. Il grosso dei lavori resta da fare nella parte interna e dovrebbe essere completato in 24 mesi, piu’ collaudo, e con il reimpiego di tutti gli operai del vecchio cantiere. Nella nuova struttura, spiega il commissario straordinario dell’Ospedale del mare, Ciro Verdoliva, confluiranno i posti letto degli ospedalieri Loreto Mare, Ascalesi, San Gennaro e Incurabili. In totale nell’ospedale ci saranno 450 posti letto di degenza e 200 posti letto nell’edificio albergo. Sara’ Centro Hub di terzo livello della rete di emergenza, Centro Hub di primo livello per quanto riguarda la rete dell’emergenza cardiologica dotato dell’Unita’ operativa Utic ed Emodinamica interventistica, Centro Hub di secondo livello per la rete dell’ictus cerebrale acuto con stroke unit. E ancora Stone center per il trattamento della calcolosi renouretrale, comprensivo della litotrissia extracorporea e della lasertrissia e Centro trauma di Alta specializzazione di riferimento per tutto l’ambito regionale. Unico caso in Europa, la struttura dell’Ospedale del mare e’ isolata sismicamente con un sistema innovativo utilizzato per gli ospedali giapponesi. La base, di circa 14.000 metri quadri, poggia infatti su 327 pilastri dotati di isolatori. Si tratta di speciali dispositivi di forma cilindrica, tecnicamente chiamati elastometri, che permettono la flessibilita’ della struttura e la separano dalle vibrazioni del terreno con spostamenti su ogni direzione di circa 25 centimetri e che possono sopportare scosse di magnitudo pari a quelle calcolate sul rischio sismico napoletano. ”Si supera una oncezione vecchia – dice il direttore dell’Asl Napoli 1, Ernesto Esposito – Ci saranno grossi presidi all’esterno del centro cittadino, l’ospedale del mare, il San Giovanni Bosco e il Cardarelli, il San Paolo e al centro ci sara’ il Pellegrini”.
Luciano Annunziata