Nella lettera tra l’altro si legge: “In qualità di sindaco della città di Acerra, voglio innanzitutto testimoniarLe la nostra disponibilità ad evitare che un patrimonio librario divenuto nel corso degli anni punto di riferimento del pensiero scientifico e filosofico napoletano, italiano e internazionale, venga disperso. La città di Acerra è pronta ad offrire il proprio sostegno e la struttura del Castello Baronale per consentire che l’Accademia possa continuare a promuovere e sostenere la collaborazione con insegnanti e studenti, gli studi filosofici e scientifici, l’attività di ricerca e di formazione, la programmazione seminariale e le connessioni sempre più strette tra i programmi di indagini storico-filosofiche, archivistiche, documentarie e bibliografiche e l’organizzazione di mostre e di convegni.
Il “nostro” Castello Baronale è il monumento di Acerra più ricco di storia, in esso sono stratificate tutte le vicissitudini della città».
L’avvocato Marotta è stato invitato dal sindaco Lettieri a «poter usufruire di una parte del Castello Baronale per consentire che l’Istituto continui ad essere luogo d’incontro per gli studiosi, scuola di perfezionamento, centro di ricerca e officina editoriale».