Non si placano le polemiche ad Ercolano per l’alto numero di furti e rapine messi a segno negli ultimi tempi soprattutto nella zona alta della città. Sono anni ormai che si chiedono maggiori controlli in località Miglio d’Oro (già Via Doglie) e in via Benedetto Cozzolino (arteria principale che congiunge Ercolano con numerosi paesi limitrofi) ma ad oggi omertà delle vittime e menefreghismo da parte degli addetti ai lavori sembrano imperare su una comunità in vistoso affanno. “Se non verranno presi immediati provvedimenti -hanno commentato i cittadini- chiederemo l’intervento diretto della Prefettura perché si faccia piena luce su eventuali omissioni o lassismi di istituzioni preposte alla tutela della pubblica incolumità. Avevamo chiesto all’amministrazione comunale di far presidiare le zone a rischio di Ercolano da unità mobili della Polizia Locale, di rendere finalmente efficiente il servizio di telesorveglianza presente in città. Risultato? Della Locale nemmeno l’ombra e della video sorveglianza solo telecamere “ornamentali” sparse qua e la per Ercolano”.
Il quadro è avvilente: se da un lato si inneggia alla sconfitta del malaffare grazie all’impegno di associazioni e forze di polizia dall’altro paradossalmente si assiste al ripetersi di reati comuni già costati un prezzo altissimo alla comunità degli scavi. “Dove sono i signori politici che in periodo elettorale avevano promesso grandi interventi a favore degli onesti contribuenti ercolanesi? Questa è una farsa di cui è pagarne le spese sono sempre cittadini orfani di concreti riferimenti istituzionali. Se continua questo andazzo chiederemo ai nostri figli di andar via da Ercolano cercando altrove la vivibilità che questi luoghi noni hanno saputo offrirgli e, con tali presupposti, non potrebbero offrirgli mai”. La questione è gravissima: addirittura oggi a Ercolano le persone oneste e civili invitano esplicitamente i propri figli ad abbandonare un paese che di fatto ha tradito le aspettative di chi ha avuto il coraggio di investire e rimanere nei luoghi d’origine. Sarebbe veramente il caso che il primo cittadino Vincenzo Strazzullo in pubblica assemblea concedesse spazio e voce ai residenti al fine di tracciare strategie operative sinergiche per bonificare il paese e quanto meno salvare il salvabile all’interno di una realtà vesuviana sempre più alla deriva.
Alfonso Maria Liguori