Corallo : tra leggenda, tradizione e magia

Le origini mitiche ci parlano del sangue  sgorgato dalla testa di Medusa recisa da Perseo che , cadendo in mare , si tramutava nel preziosissimo ramoscello acquatico.

Storia antichissima , la sua , dove è , appunto , il mito , la leggenda ad intrecciarsi con  la tradizione , la superstizione narrando , così , fama e virtù del Corallium Rubrum.

Piccola nozione  scientifica che vuole il corallo antozoo, celenterato ottocorallo dell’ordine dei gorgonacei, caratterizzato da uno scheletro calcareo ramificato colorato, più o meno intensamente di rosso a secondo dell’abbondanza di sali di ferro presenti in loco, e ricoperto da uno strato di tessuto molle chiamato sarcosoma.

Fiore animato , dal greco , passiamo, dunque, alla sua presentazione filosofica/letterata fatta da Ovidio :
“Hanno pur oggi i coralli, al contatto, la stessa natura:
prendono durezza dall’aria, e le verghe, che sono nel mare,
sassi diventano quando si sporgono fuori dall’onde”.
Per la sua forma il corallo è associato all’albero come asse del mondo, è simbolo della acque profonde che rappresentano l’origine del mondo, il colore rosso e le ramificazioni tormentate ne fanno un simbolo delle viscere”.

Ed ecco un passo tratto dalle Metamorfosi che rimanda a Perseo : “L’eroe intanto attinge acqua e si lava le mani vittoriose;
poi, perché la rena ruvida non danneggi il capo irto di serpi
della figlia di Forco, l’ammorbidisce con le foglie, la copre
di ramoscelli acquatici e vi depone la faccia di Medusa.
I ramoscelli freschi ancora vivi ne assorbono nel midollo
la forza e a contatto con il mostro s’induriscono,
assumendo nei bracci e nelle foglie una rigidità mai vista.
Le ninfe del mare riprovano con molti altri ramoscelli
e si divertono a vedere il prodigio che si ripete;
così li fanno moltiplicare gettandone i semi nel mare.
Ancor oggi i coralli conservano immutata la proprietà
d’indurirsi a contatto dell’aria, per cui ciò che nell’acqua
era vimine, spuntandone fuori si pietrifica.” ( Ovidio , Metamorfosi , IV , 740-752 ) .

Asse del mondo , già…Natura, forma e  colore – il rosso del sangue vivo  che scorre , pura linfa di vita – sembrano ricongiungere prodigiosamente i tre regni, animale, vegetale, e minerale. Asse del mondo..Ma anche scrigno incantato , potentissimo . Virtù di amuleto. Valido talismano contro il malocchio – basti pensare ai “curnicielli” della nostra tradizione  – . Amuleto ideale per le donne che aspettano un bimbo e per i fanciulli. Diagnostica, al solo contatto, malattie e avvelenamenti. Senza contare l’alto potere di guarigione . Saggezza , pace e abbondanza nei raccolti –  era legatissimo al culto della  Grande Madre , Iside e poi Demetra – , rivestendo  un ruolo importante nei riti religiosi e magici .Veniva spesso messo sulle tombe a protezione dei defunti e i templi erano a volte costruiti in pietra lavica e corallo.
Nel Mediterraneo si riteneva che il corallo, come l’ambra, contenesse “l’essenza della vita” della Dea Madre , che abitava nell’oceano in un “albero” di corallo.
In un’antica credenza indu’, l’oceano e’ considerato l’abitazione delle anime dei morti , dunque ,  il corallo e’ ritenuto un potente amuleto di lunga vita. Viene anche posto sui corpi dei defunti per impedire che vengano occupati dagli “spiriti maligni”.

Nell’iconografia sacra Trecentesca/Quattrocentesca compare spesso un ciondolo di corallo al collo del Gesù Bambino indicando – e confermando – quella sua virtù protettiva  nei confronti proprio dei fanciulli -.Per beneficiare di tutte queste virtù che a esso sono legate , basterà armarsi di una collana , un bracciale , un anello , un orecchino . Ragione, prudenza , coraggio andranno a sommarsi all’eleganza arcaica sfoggiata dalla pietra in questione . Basti pensare a quei  quei meravigliosi cammei…perfetti su bluse come spille o alle dita , come anelli . Eleganza , protezione..racchiuse in piccoli scrigni da portare sempre con se .. E come  diceva il mercante Nissen Piczenik, alter ego di J. Roth, “i coralli li portano tutti, ricchi e poveri, elevano chi sta in basso e adornano chi sta in alto” . Merito di quel fascino sublime , arcaico , magico….irresistibile..

M.Chiara D’Apolito

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