Con le pietre vulcaniche ed i mattoni rossi di un vecchio forno nella piazzetta di via Canesca sarà realizzata un’edicola, arredata con panchine e verde. Si giocava a pallone tra ragazzi nella piazzetta e spesso capitava che la sfera andasse a finire in ciò che era rimasto dell’antico forno. Messa in sicurezza zero, possibile pericolo per i ragazzi che, incuranti di inattesi crolli, si precipitavano a recuperarla. E’ per questo motivo, sollecitato dagli adulti/anziani del posto, che è intervenuto il consigliere comunale Salvatore D’Auria e il forno è stato abbattuto.
“Non potevamo più rinviare l’intervento per salvaguardare l’incolumità dei ragazzi ed abbiamo provveduto con urgenza – afferma il consigliere comunale Salvatore D’Auria – avendo l’accortezza di salvare tutto il materiale in buono stato per poterlo riusare e lasciare una traccia di quello che era l’antico forno. Ascoltando la gente del posto e le loro esigenza abbiamo fatto la cosa più logica, sia preferendo prevenire incidenti, sia tenendo presente che dell’antico forno restasse una traccia a memoria anche della cultura e delle tradizioni del passato”.
Nella zona periferica di Ponte di Ferro, un tempo composta esclusivamente da masserie e aie o cortili in comune, l’antico forno risalente a più di due generazioni precedenti era rimasto tra le varie testimonianze della vita comunitaria di un tempo e della tradizione di accendere il forno in particolare quando più di una casalinga era pronta ad infornare pane, pizze, rustici, pastiere. Un mix di arte culinaria, valori familiari e comunitari, perché erano anche momenti di “festa insieme”.
Cultura e tradizioni che l’amministrazione Esposito ha in vari modi e momenti cercato di richiamare alla mente dei cittadini, come ad esempio con le manifestazioni musicali tenute ad inizio anno nei portoni e cortili antichi.
Il forno di via Canesca era però piuttosto malconcio e cadente, non poteva che essere ripristinato o abbattuto. La scelta, sentendo il parere della gente del posto, è caduta sull’abbattimento e la costruzione di “un’isola” rialzata e recintata, con aiuole e panchine, intorno ad una parete ove sorgerà l’edicola costruita con i materiali “storici” del forno, a memoria di un recente passato “consegnato” alle nuove generazioni di oggi e del futuro.