Un grande Napoli merita un San Paolo piccolo?

Alcuni direbbero che al San Paolo si è insinuata l’erba cattiva, altri invece esclamerebbero che è solo una cattiva erba. In entrambi i casi pagare il biglietto per andare a guardare lo spettacolo del calcio in uno stadio fatiscente e privo di manutenzione è una mancanza di rispetto verso i tifosi e vero la città di Napoli. Dal comune alla società sportiva calcio Napoli da giorni c’è un continuo passarsi la palla per la compartecipazione delle responsabilità e nel mezzo ci sono tutti quegli addetti ai lavori che aspettano di essere pagati per aver svolto il loro mestiere. Il Napoli non è solo un bene appartenente alla società, ma soprattutto ai tifosi e al comune di Napoli, si al comune, un Napoli in Europa o Champions porta nella città partenopea turismo e un aumento all’immagine della città in tutta europa. Quindi fare lo scaricabarile non serve a nessuno, è il momento di rimboccarsi le maniche di cooperare e ridare alla città di Napoli lo stadio che merita, perchè un grande Napoli non può giocare in un piccolo stadio. Non parliamo di dimensioni ma di pochezza della struttura e le condizioni del terreno di gioco durante Napoli – Fiorentina sono solo la punta dell’Iceberg, rispetto a quello che viene prima. Franco Marrone di mestiere cura i prati dei campi di calcio professionistico. Tra questi anche quello del San Paolo, appunto fino a gennaio, perchè dal 18 gennaio non glii è stato rinnovato il contratto dal Napoli e da allora non c’è stata più manutenzione e vedere quel campo domenica sera mi ha fatto davvero male» Poi cosa è successo? «Il Napoli forse voleva pagare di meno, ma io non potevo abbassare ancora il prezzo. Della mia parcella stanno discutendo gli avvocati e di questo non parlo». Allora ci parli del fungo che sta avvelenando il prato del San Paolo. «Ma che fungo e fungo. Ci vuole semplicemente la manutenzione, bisogna stare li e curare. Dal 18 gennaio nessuno ha fatto più nulla. Mi avessero chiamato lo avrei fatto anche gratis. In tutta Italia e per tutte le categorie curo oltre 25 campi da gioco». Il patron ha chiamato un mago della Toscana… «Premessa, chi è stato chiamato è bravo ma non so quali tempi ha avuto per fare qualcosa». Secondo lei tra un mese davvero sarà tutto a posto? «Io non faccio il mago, ma un altro mestiere». Adesso a Napoli non lavora più? «Ai napoletani e agli sportivi dico di andare al Collana a vedere che prato meraviglioso c’è». Ma li giocano a Rugby. «No, anche a calcio quello femminile. Io al San Paolo per 12 anni ci ho lavorato notte e giorno con antiparassitari e amore. L’estate scorsa abbiamo innaffiato per due notti a mano il campo perché mancava l’acqua, lo abbiamo fatto con delle autobotti. Una pena quel campo domenica sera, una vergogna che si poteva evitare».  Poi a Marrone si aggiungono le dichiarazioni dell’Assessore allo sport del Comune di Napoli Pina Tommasielli è intervenuta a Kiss Kiss Napoli: “Sono rimasta basita dal terreno del San Paolo, il manto erboso già in precedenza alla nostra amministrazione è di responsabilità del club. Le gambe dei calciatori sono patrimonio della SSC Napoli, la convenzione col club non comprende la gestione del campo. Gli addetti comunali non operano al San Paolo dai tempi della presidenza Naldi, anche l’irrigazione è competenza della SSC Napoli. L’amministrazione si occupa di altro, le preoccupazioni della società non sono solo di tipo estetico. Per il Comune c’è il problema legato all’immagine della città, la società ha assemblato una squadra prestigiosa e costosa ma il campo non mette gli atleti in condizione di essere immuni da eventuali infortuni. Sono certo che sia preoccupazione anche di De Laurentiis di avere un campo all’altezza della Serie A. Ho avuto un incontro con Formisano tre giorni fa, quello del campo è stato un argomento di grande discussione e so che la società è al lavoro per risolvere tutto. Il Napoli ha l’interesse di tutelare i propri calciatori. Risolto il problema del campo, dopo ci sarà da risolvere il problema strutturale. Dobbiamo operare per aggiustare bagni, intonaci e rendere tutto agibile, questi fattori sono di responsabilità del Comune. Credo che in questa stagione dobbiamo rendere efficiente lo stadio, il club ha un debito ma appena verrà saldato ci metteremo all’opera per sistemare tutto”.

A questo punto pensiamo che sia arrivato il momento di dire basta, i tifosi meritano rispetto, la città di Napoli merita rispetto, il Napoli Calcio merita una stadio all’altezza delle proprie ambizioni, all’altezza dei suoi tifosi, quindi ora basta parlare e additarsi per capire di chi sono le colpe, è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e cooperare per il bene della città. Lavorare per costruire uno Stadio nuovo dando vita ai sogni dei tifosi ascoltando le loro esigenze e i coinvolgerli nel progetto. Perchè lo Stadio è la casa dei tifosi e nessuno vorrebbe vivere in una casa fatiscente ed obsoleta.

Cosimo Silva

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