A Napoli domenica scorsa si è svolta la “Giornata della Cultura Ebraica”, un appuntamento annuale consolidatosi dopo il positivo debutto nell’anno 1996 in Alsazia ed il suo conseguente estendersi in 28 Paesi europei. In Italia quest’anno erano 64 le località ospitanti questa bella manifestazione che ha avuto Venezia come capofila.
Ed al piacere di seguire la presentazione storica, religiosa e culturale della Comunità Ebraica e della Sinagoga a Napoli, il cui rabbino è rav Scialom Bachbout, si è aggiunta la delizia di un divertente, incontro sull’umorismo ebraico con la pregnanza di uno studio socio-antropologico.
Le visite guidate sono state svolte da Luciano Tagliacozzo, Moshè Srur e Gabriella Sacerdote, mentre l’ingegnere Roberto Modiano, confortato da una telefonata dell’artista Moni Ovadia, ha tenuto la brillante conferenza dal titolo: “L’umorismo nella cultura ebraica. Un incontro fra il serio ed il faceto”.
Una mattinata trascorsa in ottima compagnia all’insegna della scoperta del patrimonio storico, artistico, culturale e religioso dell’ebraismo che a Napoli è presente sin dal I sec. a. C., con periodi di repressione con gli Angioini e di tolleranza con gli Aragonesi. Oggi la Sinagoga in Via Cappella Vecchia è testimonianza della ripresa della vita ebraica in città nell’Ottocento, dovuta alla famiglia di banchieri Rothschild di cui il barone Carl Adolf fu grande sostenitore.
Altro rappresentante della Comunità Ebraica fu l’industriale Giorgio Ascarelli il cui nome è stato restituito, dopo la cancellazione per volontà del regime fascista, come intitolazione, dall’Assessorato allo Sport del Comune di Napoli, allo stadio di Ponticelli il 17 novembre 2011, nel 73esimo anniversario delle leggi razziali fasciste e della Giornata contro il razzismo. Ascarelli il 1° agosto 1926 fondò l’Associazione Calcio Napoli di cui fu il primo presidente.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale 14 ebrei napoletani furono deportati, dopo essere sfollati verso il centro ed il nord d’Italia. Del Vomero, da via Scarlatti, proveniva anche il piccolo Sergio De Simone catturato a Fiume con la sua famiglia e soppresso con atroci esperimenti, insieme ad altri 19 bambini, dall’impunito criminale dottor Josef Mengele. Ad Amburgo vi è una strada a lui dedicata. Attualmente la Comunità Ebraica di Napoli, la più meridionale di quelle italiane, conta circa 200 membri compresi quelli di Trani aggiuntisi dal 2006, ed ha giurisdizione sulle regioni: Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia
Nel corso della visita, toccando il tema del rapporto con le altre religioni, è stato ricordato l’appena scomparso Cardinale Carlo Maria Martini con parole di stima da parte della signora Gabriella Sacerdote e Luciano Tagliacozzo che hanno espresso il dolore di tutti “per la dipartita di una figura all’avanguardia nel dialogo interreligioso”. Durante i saluti di congedo il sociologo e giornalista Antonio Castaldo, presene fra i numerosi visitatori, si è assicurato “l’impegno da parte dell’ingegnere Roberto Modiano a riproporre la sua conferenza sull’umorismo nella cultura ebraica prossimamente a Brusciano, magari insieme agli amici della Pro Loco con i quali ci sono già state proficue collaborazioni per le passate manifestazioni nel Giorno della Memoria e per gli incontri sulla la pace nel mondo e sul dialogo fra le religioni. Momenti che fanno crescere la coscienza storica, civile, culturale e religiosa della nostra Comunità locale nel costruendo mondo di tollerante e pacifica convivenza di popoli e culture”.
Chi vuole effettuare una visita virtuale della Sinagoga di Via Cappella Vecchia può farlo entrando nel web all’indirizzo http://zomobo.net/play.php?id=4s18CxMH8F4 con una guida speciale: il Rabbino di Napoli, rav Scialom Bachbout.
Antonio Castaldo