È stato il giorno più lungo per Fabrizio e gli ex Aticarta licenziati nel centro commerciale “La Cartiera” che conducevano una protesta pacifica per riottenere il loro posto di lavoro. Dopo quattro giorni di catene e sciopero della fame, infatti, la notizia tanto attesa è arrivata: i licenziamenti dei 18 ex cartai sono ritirati e entro sabato alle 12.00 gli interessati saranno contattati per firmare il nuovo contratto di lavoro. L’esito positivo di questa storia infinita è giunto dopo ore di trattative presso l’ipermercato di via Macello in un vertice tra sindacati, il sindaco Claudio D’Alessio e Fergos. Secondo alcune indiscrezioni l’accordo raggiunto è stato particolarmente sofferto e sia i rappresentanti sindacali che il primo cittadino hanno resistito per consentire la riassunzione dei 18 licenziati mantenendo la linea “tutti o nessuno”. A partire dal 13 settembre, inoltre, inizieranno le contrattazioni per la collocazione degli ex Aticarta invalidi ancora in attesa di una sistemazione lavorativa. La soluzione arriva dopo una lunga scia di eventi negativi che hanno funestato il percorso lavorativo dei 37 ex Aticarta “superstiti” da riposizionare nel centro. Le assunzioni giunte in extremis, l’assenza di corsi di formazione e l’avvicendamento della ditta di pulizie, in cui è stato ricollocato l’80% dei cartai, hanno gettato molte ombre su questa riconversione, dando loro un senso di precarietà . Un sensazione purtroppo confermata dal licenziamento di ben 18 ex dipendenti della cartiera nel luglio scorso. Poi è arrivata la protesta dell’ex Aticarta incatenato alla rotonda di via Astolelle dopo l’ennesima riunione non risolutiva in comune, lunedì 3 settembre. Addirittura, durante le trattative odierne, un ex collega si è messo in croce accanto a Fabrizio per sintetizzare il sentimento di esasperazione vissuto dagli ex cartai licenziati. Oggi sembra essere arrivata una soluzione ma, come afferma Vincenzo Mazzetti, segretario del circolo PD di Pompei: “Mi auguro che quella odierna sia una soluzione definitiva e non temporanea, perché questo centro commerciale è stato costruito per dare lavoro agli ex operai Aticarta. Di conseguenza la loro sorte lavorativa dovrebbe essere la sorte dello stesso centro commerciale, che fin quando è in funzione deve garantire il loro lavoro”. Possono tirare un sospiro di sollievo, quindi, i lavoratori licenziati e le loro famiglie; in particolare Fabrizio che ha potuto abbandonare le catene e la rotonda dove ha resistito per quattro giorni. La vera speranza, tuttavia, è che si possa scrivere “mai più” su questo capitolo della riassunzione degli ex Aticarta ne “La Cartiera” e, soprattutto, che nessun altro essere umano debba giungere a tanto per difendere il proprio posto di lavoro che, nonostante tutto, in questo paese è ancora un diritto.
Claudia Malafronte