Finalmente il debutto: domenica comincia ufficialmente l’avventura della nuova Ercolanese. Molte cose sono cambiate rispetto allo scorso anno, a cominciare proprio dalla categoria in cui la compagine degli Scavi e del Vesuvio milita. Già, perché nonostante i granata l’anno scorso ( in Promozione ) non abbiano centrato nemmeno il traguardo dei play-off, in questa incipiente stagione calcistica potranno partecipare al più titolato campionato d’Eccellenza e questo grazie all’acquisizione del titolo di categoria di proprietà del Città di Pompei. Di fatti proprio questo è ufficialmente il nome della neonata società ercolanese. Ai vertici societari figura una vecchia conoscenza ercolanese, il direttore sportivo Gaetano Battiloro, mentre il ruolo di presidente in carica sarà ricoperto dal duo costituito da Francesco Perna e Antonio Borrelli. Costoro hanno allestito una rosa che sulla carta dovrebbe essere in grado di ben figurare nel campionato al quale parteciperà, un amalgama di calciatori capace di rendere la vita dura a qualsiasi squadra vada ad affrontare. Non bisogna, però, illudere la tifoseria vesuviana: di certo l’Ercolano non potrà lottare per una pronta promozione nella categoria superiore (anche se nel calcio può sempre succedere l’imprevedibile), ma di sicuro sarà una formazione capace di garantire un campionato più che dignitoso ad una società che vanta un passato glorioso nel panorama del calcio campano. Fiore all’occhiello della rosa messa a disposizione di mister Luigi Principe è certamente Nicola Mariniello, l’anno scorso tra le fila della Turris, ma ercolanese doc. Il poliedrico calciatore ha deciso di mettersi in discussione con la squadra del proprio paese, dopo aver fatto un percorso a ritroso dalla serie A ( sei mesi nel Lecce di Delio Rossi e Chevanton) sino alla serie D, passando per la B (Pescara) e per la vecchia serie C. L’augurio è quello di un pronto riscatto di cui possa beneficiare anche l’intero organico. Di quest’ultimo fanno parte anche i già ercolanesi Minauda (centrocampista centrale classe ’92) e il centrale difensivo Fiorillo (classe ’88), due elementi di indubbio valore, che destarono un’ottima impressione nella loro precedente esperienza granata, anche se purtroppo terminata nella dolorosa retrocessione in Promozione.
Michele Di Matteo