“Esprimo il totale dissenso sull’aumento della tassa regionale per il diritto allo studio universitario nella regione Campania. Ad affermarlo, in una nota, Salzano Salvatore PD , il quale aggiunge: Nella classifica delle migliori università del mondo, la Federico II passa dalla 451 alla 501 posizione, subendo così un declassamento rispetto allo scorso anno da parte della Quacquarelli Symonds (QS World University Rankings), la più autorevole agenzia di rating di settore.Vanno anche peggio le cose per gli altri atenei campani, che anche quest`anno
non riescono a entrare nella top 700. Né gli altri atenei napoletani (La Parthenope, la Seconda Università e L`Orientale), ne quelli “periferici” (l`Università di Salerno e l`Università del Sannio) risultano, infatti, soddisfare i requisiti minimi per raggiungere la sufficienza secondo gli oltre 15.000 accademici e leader universitari internazionali che hanno partecipato al sondaggio d`opinione della QS. Unica consolazione per il Sud è l`inclusione dell`Università di Bari, aumentando la presenza italiana a 22 università. Spero che il Rettore Marrelli e l’Assessore Regionale Trombetti prendano spunto anche dalle università sia di bari che di torino che l’11 luglio hanno approvato all’unanimità due mozioni contro l’aumento delle tasse determinato dalla modifica del limite del 20% del rapporto tra tasse studentesche e FFO.
“Queste due sono solo le prime università che si schierano contro la proposta del governo – dichiara Salzano– L’anno prossimo l’ FFO delle università sarà di 6,45 miliardi, mentre nel 2009 era di 7,4 miliardi.
E’ palese la volontà del governo di permettere agli atenei di coprire questi tagli che stanno distruggendo le università pubbliche con aumenti spropositati delle tasse, ora legali vista la modifica del limite del 20%, contenuta nel titolo II, articolo 7 comma 42 della spending review. Tale modifica, che diminuisce il numero di studenti su cui il limite del 20% viene calcolato, permetterà agli atenei di alzare le tasse agli studenti extracomunitari e ai fuori corso senza nessun controllo, mentre per gli studenti in corso le tasse potranno aumentare notevolmente.insomma per gli studenti i quali, oltre al danno, devono registrare anche la beffa perche’saranno costretti a pagare piu’ del doppio la tassa regionale, “L’importo della tassa per il diritto allo studio è disciplinato dall’articolo 3 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, recante misure di razionalizzazione della finanza pubblica, il cui comma 21 e’ sostituito dal seguente: “21. Le regioni e le province autonome rideterminano l’importo della tassa per il diritto allo studio articolandolo in 3 fasce. La misura minima della fascia più bassa della tassa e’ fissata in 120 euro e si applica a coloro che presentano una condizione economica non superiore al livello minimo dell’indicatore di situazione economica equivalente corrispondente ai requisiti di eleggibilità per l’accesso ai LEP del diritto allo studio. I restanti valori della tassa minima sono fissati in 140 euro e 160 euro per coloro che presentano un indicatore di situazione economica equivalente rispettivamente superiore al livello minimo e al doppio del livello minimo previsto dai requisiti di eleggibilità per l’accesso ai LEP del diritto allo studio. Il livello massimo della tassa per il diritto allo studio è fissato in 200 euro. Qualora le Regioni e le province autonome non stabiliscano, entro il 30 giugno di ciascun anno, l’importo della tassa di ciascuna fascia, la stessa è dovuta nella misura di 140 euro. Per ciascun anno il limite massimo della tassa è aggiornato sulla base del tasso di inflazione programmato.”.quindi si passerà da 62 euro a 142 euro”.
“E’ un aumento esorbitante soprattutto per chi non ha diritto ad una borsa studio , possiamo constatare ancora una volta che Caldoro e la sua giunta cerca soltanto di far quadrare i conti , prendendosi meriti non veritieri visto che fondi sbloccati dall’Europa perche sforavano il patto di stabilità , erano stati programmati dalla vecchia giunta regionale.” “per concludere credo sia necessario attivare un tavolo di confronto come quello lanciato dal presidente del Molise Iorio assieme a rappresentanze studentesche per avviare uno studio per una formula che preveda di rimborsare direttamente agli studenti una quota dell’aumento della tassa, ad esempio attraverso un bonus per l’acquisto dei libri».