Castellammare di Stabia: bilancio rimandato, Bobbio salvo tra accuse e veleni

Gioranata campale per la politica stabiese, e amministrazione salva con un colpo di mano dell’ultimo momento.

La tensione accumulata in mattinata, in consiglio comunale, è sfociata in un pomeriggio di attacchi al vetriolo tra opposizione e maggioranza con a capo, il più inviperito di tutti, il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.

All’ordine del giorno il bilancio di previsione 2012 per una seduta approntata in emergenza nella Reggia di Quisisana ed iniziata alle10. Inaula maggioranza e primo cittadino stabiese risultavano assenti all’appello. Presente però il consigliere comunale Annamaria Maiello (Gruppo Misto) che rendeva così valida la seduta con il raggiungimento del numero legale. A questo punto per la maggioranza di Luigi Bobbio il rischio si concretizza.

Ad assistere al teatrino della politica i lavoratori di Terme di Stabia, in attesa della ricapitalizzazione dell’azienda partecipata. A cominciare i lavori, oltre a Maiello, dieci consiglieri comunali di opposizione (Pd, Sel, Idv, Od e Fli), i due consiglieri dell’Udc Alfano e Cascone, da tempo vicini alla minoranza, Gargiulo (ex Forza del Sud) e per il PdL il consigliere “secessionista” Carrillo che, per l’occasione, in qualità di consigliere anziano, presiede l’assise.

A queste condizioni la maggioranza pur entrando in aula non potrebbe far passere il bilancio neppure in modo risicato, anzi rischierebbe concretamente di andare sotto. E le cose sembrano andare proprio in questo verso quando nella prima mezz’ora vengono bocciati i primi quattro punti all’ordine del giorno, punti nettamente legati all’approvazione del bilancio di previsione: addizionale Irpef, tariffe Imu, gestione aree comunali e piano consulenze annuale.

Si dovrebbe passare a discutere del Bilancio di previsione quando fanno il loro ingresso in aula due consiglieri di maggioranza, Giuseppe Mercatelli (Patto per Castellammare) che in qualità di vice presidente del consiglio, sostituisce Carrillo alla guida del pubblico consesso, e Mario D’Apuzzo che chiede la sospensione dei lavori per un’ora. Sembra che Bobbio voglia dimettersi, anche se la voce e completamente infondata come confermerà nel pomeriggio, in conferenza stampa, lo stesso sindaco. Al rientro in aula verso le 11 il primo cittadino prende la parola e ritira dall’odg proprio l’approvazione del bilancio. E’ il caos. Tra le proteste dell’opposizione per quello che definiscono “un atto antidemocratico” e le urla dei dipendenti termali, costretti a restare fuori dall’aula di Palazzo Reale, ed esasperati per l’ennesimo flop dell’azione amministrativa che coinvolge inevitabilmente anche i provvedimenti a favore della loro azienda, si chiude la seduta di consiglio comunale.

Oggi quel che resta dell’amministrazione di centrodestra non ha i numeri per governare. Non è stata la ratifica di un voto a sancirlo, ma i conti sono semplici da computare e, grazie a qualche defezione dell’ultim’ora, Bobbio non sembra avere una maggioranza che lo possa appoggiare. Riformulare il documento previsionale, ricompattare le fila, e riproporsi al voto che non sarà solo di approvazione dello strumento finanziario, ma un vero e proprio referendum sulla propria permanenza a Palazzo Farnese. Il tutto entro il 31 ottobre, termine ultimo per l’approvazione del Bilancio.

Ma non finisce così la giornata e nel pomeriggio, durante una conferenza stampa convocata a palazzo Farnese, un Bobbio sereno per lo scampato pericolo, ma estremamente tagliente nei confronti dei tre consiglieri definiti “incoerenti”, parla di motivazioni ben lontane da quelle tecniche per il voto sfavorevole degli oppositori e aggiunge: «Pur di mandare a casa il sindaco non hanno avuto nessuno scrupolo, neanche quello di passare sulla pelle dei lavoratori delle Terme di Stabia». E proprio per le Terme il primo cittadino dice che erano previsti: 120mila euro da destinare a Sint (la partecipata che detiene il patrimonio immobiliare di Terme) per ricapitalizzare la quota direttamente di proprietà del Comune, pari all’1,9%; 1 milione di euro per la messa in sicurezza dello stabilimento (sotto la voce interventi immobiliari su partecipate); 800mila euro da destinare sempre a Terme derivanti dagli avanzi del Bilancio 2011.

«Si è persa l’occasione – aggiunge Bobbio – di salvare la città e alzare un muro contro la camorra. Questa vede arrivare in città decine di milioni di euro con i progetti per l’Housing Sociale da 42 milioni di euro e per il Contratto di Quartiere per 18 milioni di euro e non vuole Bobbio alla guida dell’amministrazione. Guarda caso il marasma politico si è creato in questo momento».

L’opposizione parla invece di: «giornata nera dal punto di vista democratico. Ci siamo recati dal Prefetto per segnalare l’intera situazione –  ha dichiarato il consigliere Pannullo (PD) – a cui seguirà una lettera per spiegare nei particolari come si mette in pratica la democrazia». Gargiulo, che nelle scorse settimane si era dissociato da Forza del Sud per restare in maggioranza, afferma di essere «deluso», ritorna sui suoi passi e chiede scusa a tutti i cittadini per aver dato credito a Bobbio. Ma a criticare quanto successo un aula e a rimandare le, seppur velate ma pesanti, accuse al mittente è tutta l’opposizione.

Allo stato dell’arte, non ci resta da registrare che effettivamente Bobbio non ha più la maggioranza in consiglio comunale, resterebbe forse una sola ancora di salvezza: il capogruppo UdC Eduardo Melisse???

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano