Pompei: Piazza Schettini off limits per i disabili, la denuncia dell’edicolante

Non è una piazza per disabili e per qualcuno, in verità, non è neanche una piazza. Si tratta di Piazza Schettini, autentica “perla” cittadina venuta alla luce “grazie” al recente restauro dell’amministrazione comunale. In questo caso, infatti, la sorte è stata davvero matrigna. Non solo perché, in generale, ha consegnato al degrado l’area in questione e l’attigua Fonte Salutare, irriconoscibile meta di passeggio per i pompeiani. Ma anche perché Piazza Schettini presenta barriere architettoniche che ne rendono gravoso l’accesso per le persone diversamente abili. A puntare l’attenzione su questo delicato aspetto è Giuseppe Artuso, la cui edicola è situata nel luogo incriminato: “Quando un disabile vuole comprare un giornale innanzitutto non sa dove mettere la macchina perché non ha il posto riservato. Dispiaciuto per l’inconveniente, porto a tutti loro, con affetto, quotidiani e riviste direttamente presso le loro autovetture; anche sotto la pioggia comprendendo la loro impossibilità”. Né questa è l’unica disavventura in cui si imbattono i malcapitati fruitori della Piazza che non c’è: “ Gli stessi servizi igienici, creati appositamente per i disabili,” prosegue il commerciante “sono difficili da utilizzare: il breve tratto di strada per accedervi non è asfaltato mentre il pietrisco rende disagevole lo scivolamento delle carrozzine, oltre a essere pericoloso per chi ha problemi di deambulazione. Che ci vuole a mettere una segnaletica adeguata e due metri e mezzo di asfalto?” Né lo sfogo del signor Artuso è isolato. A rincarare la dose, infatti, è Lelio Marinò, presidente del comitato ecumenico e assiduo frequentatore della piazza: “L’amministrazione comunale di Pompei, mai aperta al dialogo, mai ha fatto il possibile per verificare la situazione di Piazza Schettini. Questa piazza non garantisce la dignità, la sicurezza né i diritti più elementari delle persone diversamente abili che non possono trovarvi un posto macchina (mai esistito) né i servizi igienici (non idonei). Il che mi lascia turbato e dubbioso sul grado di civiltà che esiste nel Palazzo di città”. Questa, dunque, è la situazione di uno dei luoghi più centrali di Pompei, di cui più volte abbiamo denunciato l’incuria in assenza di cambiamenti positivi. Il tutto con un’amministrazione che non fa che inaugurare monumenti dalla finalità sconosciuta anche all’immaginazione più ardita; mentre ad ogni angolo spuntano  rotonde adornate con manufatti dal significato oscuro e bandiere posizionate nei punti più improbabili. Salvo poi dimenticare, ovviamente, le periferie e il centro “periferico” che non meritano, all’evidenza, altrettanta attenzione. Nel frattempo, comunque, il degrado cresce e l’indignazione dei cittadini aumenta. Ma di risposte e soluzioni non si ha ancora alcuna notizia.

                                                                                                                    Claudia Malafronte  

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