Il Comune ha scoperto una targa, tradotta in italiano, sulle regole di esazione del dazio al trasporto in epoca borbonica. La targa, dono della Provincia di Napoli alla città vesuviana, è in via Università sotto la lapide in marmo, in lingua latina, fatta apporre da re Carlo III di Borbone nel 1751. Nell’iscrizione venivano stabiliti, per legge, quali erano i diritti per il trasporto che gli appaltatori del dazio potevano riscuotere dai venditori e produttori. Per il consigliere provinciale Pd Arturo Fomez: “E’ il primo esempio di imposizione di un ordine ai signori del dazio che pretendevano di far pagare, oltre il diritto di movimento, anche una ulteriore tassa per coloro che si recavano a vendere fuori territorio.La multa per i trasgressori era pari a 100 ducati”.
Per il vicesindaco e assessore al Turismo, Bruno Provitera: “La tabella tariffaria voluta da Carlo III è una delle note positive del governo di allora che regolamentava il dazio sui trasporti. Vogliamo riscoprire tutto ciò che è stato lasciato dai Borboni sul territorio e conservarne la memoria”. Alla cerimonia ha partecipato anche il professore Paolo Masi, preside della Facoltà di Agraria sita nella Reggia borbonica di cui è proprietatiala Provinciadi Napoli.