Boscoreale, il Tar boccia il ricorso di Langella: voleva tornare sindaco

Bocciato. Il ricorso di Gennaro Langella al Tar è stato respinto. L’ex sindaco di Boscoreale resta dunque “ex” e al suo posto rimane il commissario prefettizio Michele Capomacchia. La decisone, attesa già dal pomeriggio del giorno dodici, è stata poi comunicata in serata. Il Tar napoletano, la prima sezione, presidente Cesare Mastrocola, ha rigettato la richiesta di annullamento del provvedimento di scioglimento del comune di Boscoreale operato il 20 luglio scorso dal Prefetto De Martino perché «considerato che per costante giurisprudenza di questa Sezione, da cui non vi è ragione di discostarsi, in presenza del perseguimento del disegno unitario di provocare lo scioglimento del consiglio comunale, le dimissioni hanno natura di atto collettivo caratterizzato da un inscindibile collegamento tra la volontà dei singoli consiglieri in funzione dell’obiettivo unitario, sicché, al verificarsi di una inconsistenza del dato quantitativo o formale che provochi il fallimento del disegno dissolutorio, rimangono in carica tutti i consiglieri, compresi quelli che avevano espresso validamente la propria volontà». Un fallimento, dunque, quella richiesta di sospensiva del provvedimento prefettizio fatta da Langella e da quelli che erano rimasti con lui. Il ricorso era stato firmato, oltre che dall’ex sindaco, da Pasquale Cirillo, Luigi Noto, Antonio Diplomatico, Ciro Cirillo, Antonio Orlando, Eduardo Rapicano, Vito Russomanno, Michele Vaiano e Mario Trerè. Un primo flop Langella già l’aveva dovuto registrare nell’agosto scorso. Alla sua richiesta di discutere con urgenza il suo ricorso avverso le disposizioni prefettizie, il Tar napoletano aveva già risposto con un lapidario «Non sussistono le prescritte condizioni di estrema gravità ed urgenza». La sentenza era stata emessa il 17 agosto scorso, a seguito alla richiesta presentata dal legale di Langella, l’avvocato Gennaro Barbato, il giorno prima, il sedici agosto. Intanto, il centro sinistra boschese, con il suo candidato sindaco, Giuseppe Balzano, attacca la vecchia amministrazione e annuncia il suo “Progetto per Boscoreale”. «Boscoreale ha bisogno di ritrovare la serenità perduta per opera di chi per quattro anni ha brigato e tramato al fine di distruggere la civile convivenza e la democrazia. Ma, più di tutto, urge mettere mano alla risoluzione dei problemi e dei disagi derivati ai cittadini dalla gestione padronale della cosa pubblica così come è stato fatto sino al luglio passato». Dice Balzano, che continua annunciando proposte e obiettivi su cui si muoverà durante la sua sindacatura. «Innanzi tutto va detto che Boscoreale è una cittadina unica e non come ha fatto credere qualcuno puntando a dividere un presunto centro da altrettanto presunte periferie. Le frazioni di Marra, Cangiani, Pellegrini, Marchesa, Settetermini, Passanti, Madonna Liberatrice dai Flagelli sono tutt’uno con il centro storico e sono vitali per l’intera comunità. I loro disagi, i loro problemi: viabilità, rifiuti urbani, fogne, crescita sociale e culturale, disoccupazione, rappresentano  i nostri disagi e i nostri problemi. Stiamo lavorando per avere una mappatura reale di tutte le problematiche che affliggono i cittadini boschesi in maniera da approntare progetti e piani attraverso i quali rimediare a quattro anni di governo scellerato». Nell’immediato, questa sorta di «Progetto per Boscoreale» prevede contatti con il territorio, con i suoi rappresentati e con le sue istituzioni, con i circoli degli anziani, con i giovani, con le casalinghe, al fine di avere un puntuale quadro del disagio e dei bisogni su cui intervenire concretamente. «Il nostro primo obiettivo – dichiara Balzano – è quello di riprendere i contatti con il nostro territorio e di far comprendere ai cittadini che assieme a loro possiamo cambiare il corso delle cose e trasformare un paese abbandonato e distrutto in una città che ha futuro nel turismo, nello sviluppo commerciale, nel recupero degli stabili, negli insediamenti industriali dell’area Pip e nelle aziende agricole che investono in sviluppo e produzioni di beni di consumo che da sempre sono il vanto della terra vesuviana».

Monica Cardone

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