Igiene Urbana Pompei: scontro aperto tra la ditta e il comune

Continua il  braccio di ferro fra i 56 dipendenti dell’Igiene Urbana e l’amministrazione  comunale. Il motivo è il mancato pagamento di alcune mensilità agli operai da parte della ditta abatese. Per reclamare il loro diritto a percepire regolarmente lo stipendio, gli operai, già a partire da sabato mattina scorso, avevano dato inizio ad uno stato d’agitazione, proclamando un’assemblea sindacale permanente, che aveva comportato non pochi disagi alla città.

Ieri mattina la forma di protesta è terminata, e i dipendenti dell’Igiene Urbana, sono stati accolti dal sindaco  e dall’assessore all’ambiente Amato La Mura per discutere alcuni punti cruciali della questione. In seguito all’incontro, gli operai sono stati rassicurati sul fatto che l’ultimo stipendio, quello di agosto, verrà versato con regolarità dalla ditta.

Tuttavia  non sembrano essere finiti i problemi per l’amministrazione comunale. Pare che adesso l’Igiene Urbana rivendichi un adeguamento dei termini contrattuali. La ditta, infatti, gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti su Pompei e su numerosi altri comuni vesuviani, e sembra che per le prestazioni sulla città mariana reclami condizioni diverse.

L’Igiene Urbana chiede al comune un adeguamento del canone per il servizio di raccolta, per una cifra totale che supera di poco gli 870 mila euro.  L’amministrazione, però, sembra essere intenzionata a pagare la ditta tenendo conto del contratto vigente (che scadrà il 31 dicembre 2013) senza sborsare un euro in più.

Nei giorni passati quando i 56 dipendenti erano in stato d’agitazione, i disagi per la città si erano fatti sentire in termini di efficienza del servizio di raccolta dei rifiuti.

Soprattutto le periferie erano state colpite maggiormente dallo stato di agitazione, con il conseguente accumularsi di immondizia.

Ora che gli operai sono stati rassicurati in merito alla loro posizione lavorativa, tutto sembra procedere per il meglio, e il ritorno alla normalità è tangibile.

Marianna Di Paolo

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