Creature marine

Il mare e i suoi fondali sono stati fonte d’ispirazione per molte designer, diventando, così, una delle tematiche principali delle collezioni estive 2012. Addirittura, c’è chi, come Chanel ha pensato di ricreare le fattezze di un acquario per far si che le proprie ninfe leggiadre potessero avere l’habitat adatto. Ed ecco abbaglianti figure di cavallucci marini, pesci, ostriche, rocce irradiare lo spazio di una liquida opalescenza, sommessa e sommersa..Le figlie di Poseidone sfilano con abiti chiari, lucenti grazie alla perlescenza dei tessuti. Iridescenze come conchiglie, nacré come scaglie di creature marine, con arruffature vaporose simili ad alghe appoggiate sia sulle spalle o agglomerate per formare una gonna. Abiti-tubino si fermano sotto il ginocchio dando vita a forme sottili che modellano la silhouette. Maxi perle prendono il posto dei bottoni ed ecco adornare tasche applicate, polsi per poi risalire e intrappolarsi qua e là nelle rete di una maglia e nei capelli tirati all’indietro come dall’acqua. Gli abiti corti sono percorsi da paillettes trasformando le figlie di Poseidone in sirene moderne. Già, la mano del dio del mare -Lagerfeld- ha plasmato per loro uno stile grafico, contemporaneo, essenziale e netto nelle linee dei tailleur e delle classiche giacche ben destrutturate. Ai piedi sandali piatti in argento..Calzari divini dal tacco –basso- a forma di conchiglia.

Anche per Givenchy una collezione ispirata al misterioso mondo delle creature marine: donne  affascinanti, pescatrici adorne di denti di squalo, emergono al tramonto per tuffarsi nel buio della notte. L’impronta dark -marchio dello stilista – non cede al romanticismo..Allure decisamente sexy con il gioco maschile/femminile dei blazer accostati a pants seconda pelle. Linee grafiche, decise, salvo eccezione della morbidezza degli abiti a strati di chiffon, dei bustiers che si aprono in doppi volants rigidi. E lo sguardo si posa, incuriosito, rapito, sulle applicazioni di paillettes multicolor, sulle bordature di pelle di pesce – anguilla, razza, serpente d’acqua- ..Pura sperimentazione,originale innovazione condita da una buona dose di coraggio quella intrapresa da Riccardo Tisci. Ogni collezione porta la firma di un nuovo, incredibile  linguaggio.
Ancora tramonto, ancora il mare, le sue acque e i suoi colori. Le immagini notturne di Gerhard Richter diventano materia di ricerca cromatica e materica per Gabriele Colangelo. Tele come abiti che si aprono a trapezio su pantaloni a sigaretta dipingendosi di un bluette profondo che nasconde ora tra le fitte pieghe- stirate-, ora tra i drappeggi asimmetrici , la scia del sole “bruciato” che tramontando, si spegne nell’acqua. Una dimensione da sogno che permette alla mente di scorrere proprio tra quelle acque. Una dimensione vasta, infinita..proprio come il mare.

M.Chiara D’Apolito

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