Pimonte, San Michele Arcangelo: non ci sono fondi per i festeggiamenti

Non c’è santo che tenga. La crisi colpisce tutto e tutti e quest’anno ne patirà le conseguenze anche San Michele Arcangelo, patrono del paese dei Lattari. Non ci sono risorse sufficienti e i tradizionali festeggiamenti civili di fine settembre, molto cari ai pimontesi, saranno tutt’altro che in pompa magna. Nessuno sfarzo insomma, nessun eccesso. Solo il minimo indispensabile per tenere fede – è proprio il caso di dirlo – a una storia plurisecolare. Ne risentiranno, a quanto si apprende, soprattutto le caratteristiche luminarie e i concerti. Quest’anno infatti non ci sarà nessun cantante tra i big della musica italiana a chiudere i festeggiamenti. E per una piazza abituata a presenze del calibro di Enzo Avitabile, Audio 3, Luca Carboni, non è semplice digerire questo “passo del gambero”. La gente infatti è contrariata. “Tagliateci tutto, ma San Michele proprio no”. Questa l’estrema sintesi di polemiche nate sul web e proseguite in piazza, dove quasi non si parla d’altro. “Non capiamo perché non si debba accettare una festa civile in tono minore – fanno sapere dal Comune -, specie in un momento difficile come quello attuale”. Non la pensano così invece diversi membri del Comitato festa, che hanno deciso di dimettersi lasciando l’onere dell’organizzazione dei festeggiamenti al parroco, don Gennaro Giordano. “La festa di quest’anno vedrà come protagonisti tutti i pimontesi – afferma il giovane sacerdote -, dai più piccoli ai più anziani. Ci saranno, infatti, spettacoli organizzati da tutte le fasce d’età. Dal San Michelino show, che vedrà i bambini di Pimonte recitare, cantare e ballare, al Musicalmente per San Michele, per i più anziani. Ancora, abbiamo programmato il Teatro delle chierichette e l’ormai collaudato Re per una notte, che vedrà come sempre i giovani di Pimonte esibirsi nell’arte del canto”. A partire dal 29 settembre prossimo, dunque, anche San Michele dovrà accontentarsi di una festa dimessa, perfettamente incastonata nell’anno della crisi economica e dei tagli agli enti locali. All’origine delle scelte minimali in tema di addobbi e concerti ci sono però anche ragioni “politiche”, incluso il richiamo del vescovo dell’arcidiocesi Castellammare – Sorrento, Francesco Alfano, alla sobrietà e alla valorizzazione degli aspetti religiosi dell’evento. Ma anche una netta diminuzione delle offerte nelle casse del nuovo comitato. Meno offerte, dunque, meno luci e canzoni per quella che, già l’anno scorso, fu una festa che trascinò dietro di sé una coltre di polemiche roventi.

Francesco Fusco

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