Nella dialettica, che sfocia in polemica, che anima di recente alcuni centri cilentani i rapporti tra maggioranza e minoranza, riguardo alla paventata chiusura degli Uffici Postali dei piccoli paesi del Cilento, scende in campo il sindaco di Gioi, Andrea Salati, che ha gestito la pronta e forte alzata di scudi da parte delle amministrazioni interessate, avendo convocato ad horas un Consiglio Intercomunale a cui hanno aderito o partecipato i primi cittadini e i rappresentati dei Comuni inseriti nella lista di chiusura predisposta dell’Ente Poste. Tra gli altri vi ha preso parte l’on. Gianfranco Valiante e hanno aderito all’iniziativa il senatore Alfonso Andria, l’onorevole Tino Iannuzzi e il Consigliere Regionale Donato Pica e il Consigliere Provinciale Michele Di Fiore: “Al fine di fare chiarezza – afferma Salati – ho pensato di far conoscere a chi ne è all’oscuro, i fatti che sono avvenuti all’indomani della notizia del provvedimento che le Poste avevano intenzione di adottare. Ho indetto un Consiglio Intercomunale che si è tenuto a Gioi lo scorso 20 luglio”. Nella delibera si esprimeva così “…vibrata protesta nei confronti di Poste Italiane per la paventata chiusura degli Uffici Postali nei Piccoli Comuni; di fissare un appuntamento con il Manager di Poste Italiane in cui una delegazione potesse manifestare il proprio dissenso; di costituire un Comitato Permanente di vigilanza; di mettere in atto qualsiasi forma di protesta, anche eclatante; di trasmettere copia della delibera all’Amministrazione dell’Ente Poste, ai Parlamentari, ai Consiglieri Regionali e provinciali del territorio, al Prefetto di Salerno, al Presidente della Provincia, al Presidente dell’Ente Parco, al Presidente della Comunità Montana Gelbison-Cervati, al Presidente dell’Unione dei Comuni Valle dell’Alento”. L’on. Gianfranco Valiante, facendo seguito alle decisioni del Consiglio Intercomunale ha scritto una lettera all’Ente Poste, nella persona dell’Amministratore Delegato, evidenziando che “…il provvedimento di chiusura penalizzi territori già penalizzati da conformazione orografica e da carente sistema di mobilità; che gli uffici postali nei piccoli centri sono elemento essenziale e fondamentale per la vita sociale delle comunità e svolgono funzione rilevante in particolare a favore delle fasce deboli; che nel Consiglio Intercomunale di Gioi si sono registrate le forti e vibranti proteste di sindaci e amministratori comunali perché la chiusura rappresenta un depotenziamento dei servizi storicamente garantiti in un territorio già fortemente mortificato; che il risparmio in seguito alla chiusura sarebbe minimo perché i locali ospitanti in gran parte sono di proprietà dei comuni; che molte delle comunità verrebbero ad essere private dell’unico Ufficio Postale; che bisogna tener conto della specificità del territorio e non di calcoli ragionieristici; quindi di voler riconsiderare il provvedimento di chiusura chiedendo al Prefetto di Salerno di voler promuovere urgente incontro sul tema alla presenza di vertici centrali di poste italiane, dei sindaci e dell’intera rappresentanza istituzionale salernitana”. Il sindaco di Gioi quindi puntualizza: “Prima di avviare, perciò, sterili e dannose polemiche su argomenti così importanti per la vita dei nostri paesi conviene documentarsi. In questo momento così difficile ritengo che anche la funzione di controllo che deve svolgere la minoranza nelle amministrazioni dei vari Comuni deve essere costruttiva senza travisare la verità dei fatti realmente accaduti. Del resto lo sforzo di mantenere i servizi, perché di sforzo si tratta dovendo lottare con i numeri, deve avere il supporto di tutti, di maggioranza e minoranza amministrativa, senza colorazione politica, perché a parti inverse non farebbe di meglio chi attualmente alimenta polemiche, viste le difficoltà che il quotidiano presenta in particolare nel nostro territorio”.