La casa di riposo “Carmine Borrelli” di Pompei si avvia sempre più verso l’iter della privatizzazione. Pare, infatti, che l’amministrazione comunale non riesca più a gestire i costi di mantenimento della struttura e che nel bilancio della stessa ci siano numerosi ammanchi.
E’ questa la notizia che da più giorni sembra tenere banco con un’insistenza sempre maggiore. La struttura, è gestita da alcuni anni dall’azienda comunale “Aspide”, costituita dai beni immobili di un lascito ereditario fatto nel 1936 da Concetta D’Arienzo. Nelle intenzioni della benefattrice gli immobili avrebbero dovuto accogliere gli anziani di Pompei soli ed indigenti.
Negli anni, la “Carmine Borrelli” ha accolto diversi anziani garantendo loro un supporto medico-assistenziale a fronte del pagamento di una retta mensile versata dagli stessi.
La notizia di un’ipotetica privatizzazione divide i pompeiani a metà, fra favorevoli e contrari. Tra le parti politiche c’è chi, come l’assessore al comparto sociale Pasquale Avino, non esclude la possibilità di affidare la casa di riposo a dei privati.
Per contro altri, fra i quali Ferdinando Uliano, predecessore di Avino nel medesimo incarico, sostengono che decidendo per una esternalizzazione, verrebbe violata la volontà testamentaria di Concetta D’Arienzo.
Per ora l’amministrazione comunale non ha avviato ancora nessun provvedimento definitivo sulla vicenda. Al momento, la giunta comunale, ha solo deliberato in merito ad un’ipotetica privatizzazione. Sarà l’ufficio dei servizi finanziari ad avviare uno studio di fattibilità sull’operazione.
Dopo la privatizzazione del cimitero dunque anche alla casa di riposo “Carmine Borrelli” potrebbe toccare la stessa sorte. Attendiamo dunque le notizie dei prossimi mesi e vi aggiorneremo su eventuali sviluppi.
Marianna Di Paolo