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Castellammare. Sel: “Un Piano di sviluppo della città che rimetta al centro il lavoro”

“L’inerzia di quest’amministrazione comunale di fronte ai problemi del lavoro è inaccettabile. Castellammare ha bisogno di un nuovo Piano di sviluppo che rimetta al centro il lavoro, quello industriale e quello terziario”. Così Pasquale Cesarano, responsabile Lavoro di Sinistra Ecologia e Libertà a Castellammare di Stabia, all’indomani della protesta dei termali. “Ieri abbiamo assistito – spiega l’esponente della segreteria cittadina di SEL – all’ennesima protesta di lavoratori che sono stanchi di mancate risposte e, quando va bene, di soluzioni palliative. La crisi economica e sociale sta tagliando milioni di posti di lavoro: Castellammare non può più vivere dei soli annunci roboanti ed inconcludenti del sindaco Bobbio, è in gioco il futuro di migliaia di famiglie. L’etica della responsabilità riguarda innanzitutto le forze di governo, che perderanno l’ennesimo appuntamento con la storia se a questa giusta ondata di indignazione e protesta delle lavoratrici e dei lavoratori stabiesi risponderanno con i soliti comunicati sui media. La filiera istituzionale, tanto declamata da Bobbio in campagna elettorale, ha già mostrato evidenti segni di fallimento. Un fallimento politico di un centro destra di non governo che ricade, però, sulla gente, sui lavoratori, sugli stabiesi. Castellammare vive un situazione drammatica, il processo di de-industrializzazione in atto nella nostra città pone una seria riflessione all’interno del dibattito pubblico: è necessario rilanciare una programmazione economica attraverso un nuovo Piano del lavoro. Nonché mantenere e difendere gli attuali presidi occupazionali; rilanciare il settore industriale partendo da Fincantieri che non ha bisogno di palliativi ma di un bacino di costruzione, peraltro previsto già nel 2007 e che doveva realizzarsi con un impegno continuo da parte dei soggetti istituzionali a vari livelli. La verità è che l’attuale primo cittadino, come dimostra la sua condanna per comportamento antisindacale (ex art.28 L.300/70) proposto dalla Fp-Cgil, assistita dall’avvocato Carlo Eresiarco, ha una concezione riduttiva del lavoro e del sindacato”. Ma non c’è solo il lavoro nell’agenda politica di SEL: “E’ necessario aggregare soggetti e cominciare un’analisi seria ed approfondita dei fabbisogni del nostro territorio, dell’assetto idro-geologico ad esempio di un Comune che prima ancora della stagione delle piogge palesa i suoi limiti di fronte ai primi temporali post estivi. Eguale urgenza ha, ovviamente, il tema della difesa dell’ambiente nel suo complesso, dello smaltimento dei rifiuti, della cementificazione. Bisogna, poi, avere il coraggio di migliorare radicalmente le infrastrutture ed i trasporti e dire magari che, in un momento in cui il costo della benzina è arrivato alle stelle, si potenziano e non si tagliano le corse dei treni. Ed infine una vera lotta agli sprechi che fermi l’emorragia di denaro pubblico e riporti Castellamare in Italia ed in Europa. Sono questi gli aspetti di una crisi durissima di cui Bobbio non sembra preoccuparsi, preso com’è dall’incrementare i costi di consulenze ed incarichi”.

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