Ebbene le limitazioni a cui i disabili dovranno andare incontro a Pomigliano d’Arco con la nuova assistenza domiciliare, rientrano in tale categoria. La nuova delibera, rispetto alla precedente, apporta infatti una serie di limitazioni tra le quali una diminuzione delle ore settimanali di assistenza da 10/12 ore a 4/8 ore; l’esclusione dall’assistenza domiciliare degli handicappati gravi che frequentano centri diurni sociosanitari o centri polifunzionali sociali; la richiesta di dichiarazione sostitutiva unica e certificato ISEE relativi ai redditi del nucleo familiare della persona disabile anziché del singolo interessato; incongruenza tra il regolamento regionale e i riferimenti ISEE minimo e massimo per la compartecipazione alle spese. Insomma, dei tagli che di “animoso” hanno poco e nulla. Se infatti i disabili gravi hanno fin dagli anni ottanta usufruito di un servizio funzionante in maniera ottimale, pare adesso alquanto difficile e ingiusto adeguarsi alla nuova delibera, che sembra prendere fortemente le distanze da quegli “impegni” precedentemente presi con la città di Pomigliano.
Res non verba! Solo dopo i fatti, le parole infatti si potranno riempire di significato.
Sonia Tondi