Con il mito Lee Konitz cala il sipario sulla XVII edizione del Pomigliano Jazz Festival

Con la leggenda Lee Konitz si chiude domenica 23 settembre la XVII edizione del Pomigliano Jazz Festival. La rassegna ideata e diretta da Onofrio Piccolo ospita  sui due palchi allestiti alla Distilleria Culture District di Pomigliano d’Arco (via Roma – ingresso gratuito), tre concerti a partire dalle 20.30. Si inizia con Mariano Bellopede e Carmine Marigliano in scena con “Viaggio in duo”, un progetto nato nel 2006 che spazia da Astor Piazzolla al jazz, da melodie mediterranee ad aperture classiche. In chiusura, il Francesco D’Errico trio presenta gli ultimi 2 cd editi da Itinera: “Waiting for the Queen” e “And now the Queen!”. Il pianista partenopeo, accompagnato dal vivo e sul cd da Marco de Tilla al contrabbasso e Dario Guidobaldi alla batteria, propone un concerto-anteprima, tra narratività pop e astrazione libera, suite e brani incisivi.

Ma il clou è per le 22, quando sul palco del Pomigliano Jazz Festival salirà il New Quartet di Lee Konitz. Classe 1927, ancora oggi continua a stupire per la sua straordinaria originalità espressiva che lo ha portato a suonare con i miti del jazz: da Lennie Tristano a Miles Davis, da Charles Mingus a Gil Evans e Michel Petrucciani. Ad affiancarlo on stage per la sua unica data in Italia, ecco tre giovani talenti: il pianista tedesco Florian Weber e gli statunitensi Jeff Denson al contrabbasso e Dan Weiss alla batteria. Maestro indiscusso dell’arte dell’improvvisazione, Konitz è il più importante interprete cool jazz sul sassofono contralto. Un artista che ha attraversato epoche e generi, restando sempre fedele al suo mondo poetico dove creatività e distaccato autocontrollo trovano una irripetibile sintesi.

Prima dei concerti, l’attore Nicola Canonico porta in scena un reading che svela aneddoti legati agli artisti che hanno fatto la storia del jazz, con un omaggio a Thelonious Monk nel trentennale della scomparsa. Come tradizione, in programma i seminari di guida all’ascolto del jazz diretti dal pianista Francesco Nastro e dal critico musicale Pietro Mazzone, laboratori creativi per bambini, itinerari turistici, degustazione di prodotti tipici a cura di Slow Food ed Ais, la video-mostra di Silvano Caiazzo sulla storia del festival e il terzo capitolo della mostra sulla cover art a cura di Carmine d’Onofrio dal titolo “WE INSIST! – jazz in chiaroscuro”, dedicata alle copertine dei 33 giri in bianco e nero.

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