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Rischio dissesto e confusione nella maggioranza: settimane decisive per Napoli

Il rischio dissesto economico sta attanagliando anche molti altri comuni (come Palermo e Torino) e piccoli centri: per questo il Governo si era impegnato con l’ (l’associzione comuni di italiani) a permettere una proroga per la presentazione del bilancio consuntivo, in attesa che la norma “salva Comuni” fosse realizzata ed approvata.

Sulla base di quest’impegno i Comuni non hanno neanche approvato il bilancio nelle giunte, nè hanno convocato i Consigli Comunali. Se il Governo non interviene immediatamente, adempiendo alla promessa della proroga, la situazione inizia farsi davvero complicata, perchè i Comuni sono andati fuori tempo massimo proprio per aver aspettato che il governo varasse questa benedetta proroga. Lo scenario a quel punto sarebbe dichiarare dissesto economico e commissariamento dei comuni falliti: i Prefetti dei vari Comuni che non avranno approvato il bilancio entro  potranno commissariare i comuni stessi con commissari ad acta.

Il sindaco di Napoli non sembra eccessivamente preoccupato per questa evenienza: “Facciamo miracoli laici governando in assenza di risorse, avendo ereditato una situazione finanziaria che definirla drammatica è da ottimisti. – ha affermato in una nota – Napoli è stata abbandonata e tutto quello che facciamo è solo frutto del lavoro di collaborazione tra le istituzioni. Per questo chiediamo maggiore attenzione da parte del Governo”.

In effetti pensare che il governo, di proposito, stia portando al commissariamento tutti quei comuni in difficoltà economiche, sembra assurdo. Ma se fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

Questa situazione alquanto tragica ha avuto e sta avendo ripercussioni anche sulla politca interna del comune di Napoli.

In 48 ore l’assessore alle politiche sociali, Sergio D’Angelo, ha fatto intendere (almeno da quanto è trapelato da palazzo san giacomo) di volersi dimettere, per poi tornare sui suoi passi, affermando la seria volontà di restare al suo posto. In questi casi le voci delle possibili cause di questo comportamento sono varie e si prestano a differenti interpretazioni.

La ragioneria generale di Palazzo S.Giacomo ha certificato con una lettera interna agli uffici competenti il disavanzo economico: ciò ha fatto insorgere il serio rischio sulla possibilità di continuare a pagare innanzitutto gli stipendi delle società partecipate, particolare nel settore delle politiche sociali, dove opera l’assessore D’Angelo. L’assessore potrebbe aver cosi pensato di lasciare la barca prima che affondasse, oppure, come altri sostengono, si è trattata semplicemente di una sceneggiata per far pressioni sul sindaco e sulla segreteria generale affinchè il comune saldi i debiti con la Gesco (cooperativa socilae di cui D’Angelo ne è l’ex presidente). In queste settimane si sono infatti verificate tensioni con i lavoratori della NapoliSociale (sempre dell’orbita Gesco), ai quali non viene pagato lo stipendio da tre mesi e ora probabilmente si vedranno trasformati in una Onlus. Prospettiva che ha lasciato perplesso il sindaco, che punta invece sull’accorpamento delle società partecipate e dei vari organi che le compongono.

Quello che è emerso è però tutt’altro. Con un comunicato, edulcorato a dovere per limitare i danni dell’ipotetico “strappo” che stava per consumarsi, il sindaco e l’assessore hanno affermato: “L’assessore ha voluto rappresentare la sua preoccupazione sul fatto che è stata ereditata una condizione finanziaria drammatica e che, non avendo avuto fino ad oggi risposte dal governo e dalle altre istituzioni locali, si sta producendo una quotidiana esasperazione del clima sociale. Una analisi che il sindaco ha pienamente condiviso”

Il comunicato continua poi con la volontà di partcipare da protagonisti alle prossime elezioni governative: “Si è discusso, poi, dell’ importanza del progetto e del laboratorio politico napoletano, quindi anche del movimento arancione, che presto sarà presentato e che avrà tra i suoi protagonisti, oltre il sindaco, anche gli assessori della giunta fra cui lo stesso Sergio D’Angelo. Iil movimento arancione, per la sua caratterizzazione e vocazione nazionale, potrà essere fondamentale anche per la stessa città di Napoli, la quale potrà acquistare ulteriore peso politico continuando ad essere protagonista, come accaduto in questi mesi, del dibattito politico del paese, anche per la novità politica che Napoli fin dall’inizio ha rappresentato”. Infine, il comunicato affronta il tema di consolidare l’attenzione verso quella parte di cittadini maggiormente colpiti dalla crisi e verso i quartieri dove maggiore è il disagio economico-sociale, a partire da Scampia. Si è quindi discusso proprio della delibera Patto per Scampia come schema di intervento sperimentale e pilota da estendere a tutte le aree dove maggiore è il disagio economico-sociale.

Fibrillazioni anche nello schieramento più vicino al sindaco, la lista “Napoli è tua”: i consiglieri Rinaldi, Vasquez (capogruppo) e Maurino, tutti provenienti da forti esperienze di centri sociali (la cosi detta “piazza”), hanno rilasciato un duro comunicato quando l’assessore D’Angelo faceva trapelare un certo “mal di pancia”. “Il nostro diasgio è lo stesso di Sergio D’Angelo, dovuto all’ incapacità di essere promotori di azioni politiche concrete rispetto al governo Monti ed alla giunta Caldoro che hanno contribuito, insieme al malgoverno della precedente amministrazione comunale, all’attuale crisi economica della città di Napoli” – “ E’ necessario – continua il comunicato –  che il primo cittadino sia capace di mobilitare i napoletani per pretendere dal governo Monti le norme necessarie per risollevare le sorti del Comune. I tre hanno affermato inoltre una fase di riflessione sul loro posizionamento politico. “La situazione ci impone l’apertura di una nuova fase: sentiamo la necessità di aprire un nuovo spazio politico nella maggioranza del Comune di Napoli interpretando  i bisogni fondamentali”. Ciò a cui alludono è la riduzione il ticket mensa di 10,60 euro. Una parte importante del salario accessorio dei dipendenti comunali, infatti, viene elargito attraverso i ticket che garantiscono anche i rientri pomeridiani dei dipendenti.

D’altra parte,  il Consigliere del gruppo Napoli è Tua, Salvatore Pace (Presidente della IX Commissione Consiliare – Scuola), ribadisce la sua ferma determinazione a continuare a lavorare perché la città di Napoli possa superare questo difficile momento: “l’incrocio dell’ enorme debito accumulato in passato e le politiche del Governo Monti, sorde a qualsiasi elemento di attenzione ai bisogni sociali ed al delicato ruolo che gli enti locali svolgono nell’erogare i servizi essenziali ai cittadini, richiede unità di forze tra Consiglio e Giunta e grande compattezza di governo.” – ha affermato in una nota, che poi continua con una netta presa di posizione nei confronti dei tre colleghi: “Pace, pertanto, si dissocia in maniera risoluta da chi ritiene esaurita la sua collaborazione con la Giunta non avendo, evidentemente, fiducia nell’esito finale delle politiche che egli stesso ha avviato e collaborato ad intraprendere e si augura che i tre amici possano maturare un ripensamento su una tale incomprensibile scelta”.

Mario De Angelis 

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