Il conto alla rovescia è iniziato. I tifosi gialloblù sono già in fermento. Domenica sera, ore 18:15, prenderà ufficialmente il via il campionato di Legadue 2012/2013. La Givova Scafati esordirà in trasferta, sul campo della neopromossa Upea Capo d’Orlando e si sta preparando a questa lunga e delicata trasferta.
Ciò che maggiormente impensierisce l’ambiente non è l’avversario, sulla carta abbordabile, bensì la condizione fisica e psicologica con la quale la squadra e lo staff tecnico affronterà questo incontro. La vittoria inutile di domenica scorsa al PalaMangano, contro il Nuovo Basket Napoli, che ha sancito l’esclusione della Givova Scafati dalla Coppa Italia di categoria, ha lasciato l’amaro in bocca. Tutto d’un colpo, l’ottimo precampionato, fatto di sette vittorie in otto partite, è diventato un lontano ricordo. La difesa molle e l’atteggiamento mostrato dagli atleti sul parquet non ha convinto ancora. Si aspettano allora le conferme che da tanto tempo si attendono sulla qualità di un organico, costruito con il dichiarato intento di disputare un campionato di vertice.
«Siamo molto rammaricati di essere usciti dalla Coppa Italia – ha dichiarato l’allenatore scafatese Gennaro Di Carlo, a fari spenti – ma dobbiamo complimentarci con Napoli, per quello che ha fatto vedere in campo e per come ci ha messo in difficoltà, soprattutto in difesa. La qualificazione l’abbiamo gettata alle ortiche nella gara di andata. In quella di ritorno abbiamo fatto il possibile per ribaltare il passivo, ma siamo stati sfortunati perché, orfani di playmaker (Bulleri aveva da pochi giorni rescisso il contratto n. d. r.), abbiamo perso Rosignoli (infortunato) e Ghiacci (espulso) dopo pochi minuti ed abbiamo dovuto utilizzare Slay, palesemente fuori condizione, per troppi minuti. Ci resta comunque una vittoria che fa morale per il prosieguo della stagione».
Subito dopo il match con Napoli, non si è lasciato attendere l’annuncio della società sul nome dell’atleta che sostituirà in cabina di regia il partente Bulleri (passato alla Reyer Venezia in serie A). «Abbiamo ingaggiato Antonio Porta nel ruolo di playmaker – ha annunciato l’azionista di maggioranza Aniello Longobardi – a completamento di un organico competitivo, che affidiamo nelle mani di coach Di Carlo, per ottenere grandi risultati».
Antonio Porta, playmaker argentino, con passaporto italiano, ha avuto già importanti esperienze in Italia con Imola (2002) in Legadue, con Cantù (2003) in serie A, poi ancora con Livorno (dal 2003 al 2006), con Biella (2006/2007), e con Avellino (dal 2008 al 2010) sempre in massima serie, prima di scendere nuovamente di categoria e vestire la casacca di Verona nella passata stagione. Atleta di grande esperienza ed affidabilità, aveva iniziato ad allenarsi questa stagione prima a Siena e poi in Russia, prima di ricevere la telefonata del club di Viale della Gloria, che quindi lo ha riportato in Italia, stavolta all’ombra del Vesuvio. Farà il suo esordio stagionale già domenica sera a Capo d’Orlando.
La sfida del PalaFantozzi potrebbe essere decisiva per il tecnico scafatese Gennaro Di Carlo. Le attenuanti di aver disputato la gara di ritorno con Napoli di domenica sera senza un playmaker di ruolo, senza Ghiacci e Rosignoli dopo pochi minuti e con Slay ancora lontano dalla forma fisica migliore, gli hanno permesso di restare ancora sulla panchina della Givova, anche se continua a traballare. Alla dirigenza gialloblù, infatti, non è andata giù l’uscita di scena dalla Coppa Italia e soprattutto l’aspetto difensivo, mostrato dalla squadra negli unici due incontri ufficiali (ben 200 punti subiti nel doppio confronto con Napoli). «Esonero? Sono un semplice dipendente della società – ha ammesso l’allenatore di origini casertane – e accetterò le scelte che saranno prese nei miei confronti. Per il momento resto tranquillo e continuo a fare il mio lavoro con grande serenità».
Antonio Pollioso