Ai corallini basta un tempo per sistemare la “questione” Arzachena. Di fatti, quando il direttore di gara manda le squadre negli spogliatoi per l’intervallo, la partita sembra già archiviata: 3-0 senza storia. Ma chi si sarebbe aspettato un finale da punteggio tennistico rimarrà senz’altro deluso. La Turris nell’altra metà della partita non affonda nemmeno un diritto, mentre i sardi mostrano dimestichezza col rovescio, tant’è che per poco non riesce loro il più clamoroso, quello del risultato. Alla fine, però, i torresi resistono ed il match termina col punteggio di 3-2 a favore dei padroni di casa. Grande mattatore della gara il “pirata” Arcamone, autore di una decisiva doppietta, con cui si porta a quota cinque reti segnate in altrettanti incontri disputati. Nel mezzo delle marcature personali della punta biancorossa ( prima e terza) trova gloria anche Vitale, il quale griffa il momentaneo 2-0 vesuviano. Poi il calo mentale di Manzo e soci per poco non rovina una giornata in cui la Turris ha comunque dimostrato di avere qualità non indifferenti, specie dal punto di vista tecnico. Quello che forse ancora manca, a detta dello stesso mister Fabiano, «è una continuità nella gestione mentale delle gare, che sarebbe il coronamento della costanza di numeri e risultati che fin qui abbiamo meritatamente conseguito». C’è, tuttavia, una squadra che viaggia a ritmo ancor più impressionante della corazzata di Moxedano (quattro vittorie ed un pareggio sin qui), ovvero la Sarnese, che non mostra alcun segno di cedimento e che con le sue cinque vittorie di fila può permettersi di guardare la Turris dall’alto. I corallini proveranno, comunque, a colmare il gap di due punti rispetto ai salernitani già domenica prossima, quando saranno impegnati per la seconda volta consecutiva contro una formazione sarda, il Selargius. Turno, il prossimo, che potrebbe rivelarsi favorevole agli uomini di Fabiano in ottica primo posto. La capolista, infatti, sarà impegnata nel big match di giornata contro la Torres (anche se tra le proprie mura), la quale condivide la seconda piazza a quota tredici con Turris e Sora. Il Selargius, invece, non appare un avversario tale da poter creare grattacapi ai più lanciati avversari. Questione di numeri ed i numeri sanno essere più veritieri delle parole e dicono che i sardi per poco non raschiano il fondo di una classifica in cui solo l’Ostia Mare li precede. I numeri, però, dicono anche che il Selargius ha sin qui realizzato nonostante tutto ben nove reti, un bottino di tutto rispetto, se consideriamo che le prime due della classe vantano soltanto una rete in più. Il problema dei sardi sta allora nella fase difensiva, visti i ben quindici gol subiti in sole cinque gare. Per scardinare le maglie della retroguardia isolana Fabiano dovrebbe optare per la riconferma dell’undici che ha disputato l’ultima gara, forse con il solo rientro di Speranza in luogo di Piscopo. In attacco, invece, sembra destinato ancora alla panchina la punta Longobardi, visti anche i gol di Arcamone e le giocate di Vitale.
Michele Di Matteo