Volla, questione Puc: Annone risponde alle dichiarazioni di Petrone

Una responsabilità pensante quella che gli amministratori e tutti quelli che si sono opposti all’approvazione del Puc di Volla dovranno condividere. Oggi sotto l’aspetto urbanistico il comune vesuviano è esposto ad un grave rischio: quello di rimanere definitivamente, e chissà per quanto tempo, senza un nuovo ed operativo strumento di regolamentazione per la crescita e lo sviluppo della città.

Una sentenza del Tar Campania ha dichiarato decaduto il piano dell’ing. Ferrigni, l’amministrazione in carica, che ha avvicendato quella di centrodestra uscita sconfitta dalle consultazioni primaverili, si è sempre detta contraria a quanto presentato in provincia da Ricci e dalla sua maggioranza e in una sorta di coerenza con quanto fatto per tanto tempo si è astenuta dal fare un pronto ricorso. Ad appellarsi al Consiglio di Stato con un ricorso alla sentenza del Tar sarebbe invece stato un cittadino vollese che in questo modo avrebbe messo in moto un meccanismo lento ed estenuante che bloccherà la crescita della cittadina vesuviana chissà per quanti anni e con quali danni, anche economici, ma è nel diritto di chi si appella fare le proprie rimostranze. Intanto in città è partito il tutti contro tutti. Il centrodestra accusa l’amministrazione in carica di centrosinistra, questi ultimi respingono le accuse e parlano di irregolarità e forzature fatte dall’amministrazione Ricci. Poi c’è chi oggi cambia idea o in un verso o nell’altro. Ed infine ci sono gli avvoltoi che da questa situazione, grazie al “piano casa” faranno delle fruttifere speculazioni.

«Tra coloro che parlano di malgoverno e di errori fatti dai politici vollesi – dichiara il consigliere Giuseppe Annone, ex assessore ai Lavori Pubblici – spunta il leader dell’Udc locale Pasquale Petrone. L’ex presidente del consiglio – continua Annone – in questi giorni si erge a paladino della legalità, del buon senso e del buon governo. Per lui tutti, centrodestra e centrosinistra sono colpevoli di una situazione tanto dannosa per Volla. La politica ha fallito ed ancora una volta dovrà assumersi le proprie responsabilità, ma il signor Petrone – si chiede il consigliere di centrodestra, vicino al governatore Caldoro – dov’è stato negli ultimi decenni, dove ha esercitato la sua attività politica? Forse non ha fatto parte del consiglio comunale vollese? Forse non è stato in maggioranza e a fasi alterne, con il fluttuare dei suoi interessi o umori è stato favorevole o contrario proprio al Piano Urbanistico Comunale?»

Una linea quella di Pasquale Petrone che sarebbe da condividere e da comprendere, dice il consigliere Annone, se non venisse però da un amministratore che è stato quanto meno coautore della storia cittadina degli ultimi decenni.

«Delle due l’una – dice Annone -: ho l’ex presidente del consiglio comunale si assume lo stesso carico di responsabilità che prova a riversare sui “politici” vollesi, perché è stato anch’egli una figura, e non di secondo piano, della vita amministrativa locale, o se vuole che le colpe siano di tutti fuorché sue deve ammettere di non aver capito nulla di quanto accadeva sotto i suoi occhi e che anche i suoi interventi, ora a favore, ora contro il Puc, era campati in aria ed improvvisati, fatti da chi in realtà era in balia delle onde e non riusciva a capire il peso della carica istituzionale che ricopriva. In ogni caso non sono sicuro quale delle due opzioni veda più colpevolezza nel comportamento di Petrone».

Intanto si apre una nuova fase per la regolamentazione urbanistica a Volla. Nel caso il comune dovesse essere costretto a riprogettare il Piano urbanistico si prospetta una nuova lunga attesa che in molti si augurano non sia anche dispendiosa per le esangui casse comunali. Infatti nel caso in cui si dovesse procedere alla riprogettazione, l’ingegner Ferruccio Ferrigni, per sua dichiarazione uomo di sinistra e quindi vicino alle posizioni dell’attuale amministrazione, dovrebbe realizzare un nuovo piano senza ulteriori spese. Nel caso in cui, invece, si dovesse pensare a nuovi incarichi esterni allora si andrebbe incontro a nuovi onerosi impegni di spesa che oggi come oggi rappresenterebbero, per i cittadini vollesi, la beffa dopo l’enorme danno.

Luca Paolo Cirillo

 

 

 

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