Pesanti accuse rivolte all’assessore ai lavori pubblici del comune di Portici, Rosario Frosina. Questo il contenuto del manifesto anonimo apparso sulle mura cittadine nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 ottobre. Una locandina bordata a lutto rievoca l’episodio di giovedì 20 settembre, quando in un palazzo di via Naldi muore, Francesco Cinquegrana operaio di 45 anni. Si scoprirà che il palazzo – cantiere appartiene a Rosario Frosina, assessore ai lavori pubblici della città della Reggia, e ad altre tre persone. Secondo la ricostruzione dei residenti di via Naldi, il cantiere era privo di qualsiasi cartellone che indicasse lo svolgimento di lavori all’interno dello stabile. La vicenda fu al centro di numerose polemiche per il forte ritardo dell’arrivo dei mezzi di soccorso, delle forze dell’ordine e per le modalità di trasporto dell’operaio all’ospedale, accompagnato con un’auto privata. Il cantiere è tuttora sottoposto a sequestro. Nel manifesto – dal titolo “Il Silenzio” – si legge: “Un altro caso dell’assessore ai lavori pubblici Rosario Frosina. Mentre altri cantieri vengono chiusi per l’inosservanza delle leggi vigenti, il cantiere dove il committente e proprietario è il succitato assessore era segreto. Da mesi non era stato oggetto di verifiche o ispezioni da parte delle autorità competenti. Infatti – si legge nella locandina – le disposizioni di legge obbligano di affiggere dove si evince la committenza, la ditta esecutrice, il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza. Mentre per i piccoli abusi fioccano le segnalazioni alla procura della Repubblica, per venire a conoscenza di questo cantiere ci è dovuto scappare il morto. L’assessore tanto ligio e zelante non sapeva forse di questa legge? Non si preoccupa forse l’assessore già indagato dalla Procura della Repubblica di Napoli, per altri reati, di osservare le leggi di cui deve essere garante? Vergognati e dimettiti”.
Il palazzo – cantiere. La morte di Francesco Cinquegrana ha acceso i riflettori sul cantiere di via Naldi. A far scattare la polemica sono stati i forti ritardi dell’arrivo dell’ambulanza e delle forze dell’ordine. Ma non solo. Al centro di numerose discussioni sono finite anche le presunte negligenze da parte della ditta esecutrice dei lavori, che – secondo le testimonianze di alcuni residenti di via Naldi – non avrebbe esposto il cartello dove si segnalava la presenza di un cantiere, e quindi di operai al lavoro. Ulteriori controversie sono sorte a seguito della diffusione dei nomi dei proprietari dello stabile. La proprietà del palazzo di via Naldi appartiene a Rosario Frosina, assessore ai lavori pubblici del comune di Portici, Antonio Francesco Albo, ex dirigente all’avvocatura municipale della città della Reggia, Rosanna Vitale, moglie di Antonio Albo e di Assunta Savarese che – secondo indiscrezioni – avrebbe rapporti di parentela con Frosina. Ora il cantiere dell’assessore e dell’ex dirigente comunale è sottoposto a sequestro, mentre gli inquirenti indagano per verificare eventuali responsabilità sull’accaduto. Ma non è la prima volta che Frosina e Albo si trovano ad affrontare – insieme – guai giudiziari. Nel 2010 sia Rosario Frosina sia Antonio Albo vennero iscritti nel registro degli indagati a seguito di un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli e dalla Guardia di Finanza. A finire nel mirino degli inquirenti furono alcune costruzioni di parcheggi interrati privati e la realizzazione di opere pubbliche sul territorio del comune di Portici.
Andrea Scala