Ercolano: nuovo assetto della criminalità organizzata

Nuovo assetto del sistema malavitoso a Ercolano. Non ci sono dubbi : dopo le ultime rivelazioni dei collaboratori di giustizia a cui sono seguiti numerosi arresti tra le fila  dei clan Birra- Iacomino e Ascione –Papale  è emerso che la camorra della cittadina vesuviana avesse già da tempo stretto patti d’acciaio con potenti sodalizi criminali dell’hinterland partenopeo e non solo .  I Lago di Pianura , i Gionta di Torre Annunziata ,una falange degli scissionisti di  Secondigliano e addirittura i Casalesi avrebbero di volta in volta appoggiato le famiglie ercolanesi in una faida sanguinosa iniziata con la scesa in campo dei Papale in seguito all’omicidio di uno dei ras storici del gruppo, Antonio, freddato a pochi passi  dalla propria abitazione in vico Moscardino. Il timore è che dietro questa inaudita ferocia ci sia un piano ben preciso ordito dai camorristi ercolanesi che potrebbero già aver “ceduto” aree della zona a clan esterni pur di garantire protezione e appoggi economici ai propri  affilati dentro e fuori del carcere. Non è un caso che dopo le ultime pesanti condanne radio mala  “bisbigli” di veri e propri dissesti finanziari in cui si sarebbero venuti a trovare i malavitosi locali. Come sfamare allora famiglie numerosissime a loro volta “allargate” a comparielli, simpatizzanti e fiancheggiatori senza allearsi con sistemi criminali di alto spessore economico e dal potenziale “bellico” rilevante. Perché si sa : in casa “camorra”  per fare la “guerra” ci vogliono soldi, armi, protezioni per i latitanti e supporti logistici per chi disgraziatamente ha scelto di campare seminando morte e dolore. In questo quadro di per se avvilente un ruolo predominante lo avrebbero le donne dei clan : agguerrite e determinate a non cedere spazio ai rivali  starebbero riorganizzando i giovanissimi nel tentativo di riappropriarsi camorristicamente di Ercolano. Solo grazie all’impegno quotidiano delle Forze dell’Ordine e in particolar modo dei Carabinieri , dell’associazione antiracket presieduta da Raffaella Ottaviano e di onesti cittadini questa volta la camorra starebbe “perdendo “ a Ercolano liberando così dal cancro del malaffare una delle realtà più rappresentative del palinsesto archeologico campano.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.