Giovanni Moscatiello, sindaco di Baronissi ed esponente del Nuovo Psi di Stefano Caldoro, rompe gli indugi lanciando la sua corsa alle Politiche di primavera con una conditio sine qua non che non lascia spazio ad interpretazioni di sorta: «sì, ma non con il porcellum». L’ha fatto ieri sera, dinanzi ad una platea di circa 300 cittadini assiepati nell’aula consiliare del municipio dove si è riunita l’assemblea di partito alla presenza del segretario provinciale Antonio Fasolino e del segretario regionale, nonché consigliere regionale Gennaro Salvatore. Un’assemblea pubblica incentrata sul ruolo di Baronissi e della valle dell’Irno nel più ampio scenario provinciale e nazionale, sulla necessità di fare quadrato su asset strategici quali il retro porto, ovvero il progetto della piattaforma logistica a Mercato San Severino, Città dei Giovani e della Medicina, la terza corsia della Salerno-Avellino. Ma soprattutto, come hanno ribadito Fasolino e Salvatore, «valorizzare i buoni esempi della politica, le migliori espressioni della classe dirigente attuale, dare ai cittadini dei validi punti di riferimento, radicarsi sul territorio». «L’unico modo per farlo – ha sottolineato Moscatiello – è restituire agli elettori il diritto democratico di scegliere chi votare ed è per questo che il ritorno alla scelta del candidato rappresenta l’unico strumento legislativo che la politica ha per essere credibile in questo momento storico così delicato, scandito da sfiducia e pessimismo. Servono buoni esempi, serve passione e coraggio per restituire alla gente ottimismo e speranza. Serve dare uno slancio ai modelli virtuosi che ci sono in Campania e in Italia, e ci sono: solo che non fanno notizia. Dobbiamo imparare a ragionare in termini di performance, come accade in ogni azienda privata che si rispetti, e la classe dirigente va giudicata sul rendimento, su ciò che fa e non sulle buone intenzioni. Baronissi ha fatto tanto e bene: lo dicono i numeri. Io sono pronto a metterci il mio impegno – ha ribadito l’esponente del Nuovo Psi – come ho sempre fatto in questi anni. Voglio che i cittadini siano liberi di poter scegliere Giovanni Moscatiello o un altro nome e di scriverlo sulla scheda. Organizzare un grande movimento, farlo crescere con la partecipazione dei suoi iscritti: sono queste le priorità per formare la nuova classe dirigente. È il momento di cambiare passo e soprattutto cambiare metodi. Servono uomini di ferro per la rinascita del Sud, come i cento invocati dal grande meridionalista Guido Dorso». |